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Normale e Luiss: esperienze di un’estate avvincente e formativa.

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Salvatore IacopettaQuando ho ricevuto la notizia della gradita vincita di non una, ma di ben due borse di studio, non potevo assolutamente crederci. Sapere di esser stato selezionato e scelto, tra migliaia e migliaia di studenti provenienti da ogni parte del Paese, da due tra le più grandi e prestigiose università d’Italia, è divenuto per me motivo d’orgoglio ed entusiasmo. Emozioni, queste, che hanno avuto modo di essere riconfermate, se non addirittura accresciute, dalla presenza di altrettante meravigliose avventure, vissute, durante lo scorso luglio, nelle belle città di Pisa (per la Scuola Normale Superiore) e Roma (per la Luiss Guido Carli). Avventurose è, senza la minima ombra di dubbio, l’aggettivo che userei per descrivere le due settimane, eccessivamente calde tra l’altro, passate in luoghi ed ambienti talmente illustri e avvolti da un’aura letteraria, artistica, culturale dunque, che, a tratti, diveniva perfino tangibile. Questo rappresenta, in primis, uno degli elementi dai quali sono stato maggiormente colpito. A Pisa le lezioni si tenevano in un vecchio convento, ora conservatorio, il quale, ricco di preziosissime opere d’arte, inserito perfettamente in un paesaggio che potrebbe far invidia a quelli descritti nelle “Bucoliche”, senza nulla togliere al grande Virgilio, e circondato da incantevoli chiese bizantine, riusciva davvero a catturare anima e mente dello studente. E se da un lato ho trascorso la prima settimana in un posto del genere, la seconda non ha nulla da invidiarle: mi sono trovato a Roma, nella mozzafiato “Città Eterna”. Basta semplicemente citarla per comprenderne la grandezza. Ricordo, infatti, che durante le ore libere pomeridiane, eravamo soliti prendere un taxi, io e un gruppo di amici conosciuti proprio lì, e visitare i punti celebri e più significativi della città; per non parlare di dove risiedevamo: nel ricco e borghese quartiere “Parioli”, noto al grande pubblico, soprattutto, per aver ospitato nel suo teatro la storica trasmissione televisiva del “Maurizio Costanzo Show”. La città, insomma, trasudava storia da ogni poro. Entrambi gli ambienti, sia Pisa che Roma, sono stati in grado di stimolare la mia attenzione e accrescere ulteriormente il mio amore nei confronti dello studio. Ed ecco giunti ad un altro cruciale elemento che mi ha affascinato in maniera profonda: il modo diretto e pratico di avvicinarsi al sapere. Abbiamo assistito a numerosissime lezioni universitarie di vario genere: spaziavano dalla letteratura greca alla cosmologia, dalla nanomedicina al marketing, dalla storia alla matematica. L’esposizione non era piatta e monotona ma resa avvincente dall’interattività tra il docente e noi studenti che avevamo sempre la possibilità di rivolgere domande e porre quesiti di diversa natura, pur sempre inerenti all’argomento trattato, e, a partire dai medesimi, aprire una discussione: il tutto finalizzato ad orientarci al meglio nella nostra futura scelta universitaria. Abbiamo avuto la possibilità, anzi l’onore, di conoscere personalità di fama internazionale, quali scrittori, medici, rettori universitari, e di intavolare con loro discorsi in maniera diretta anche fuori dall’aula universitaria: basti pensare che la prima lezione in programma alla Normale di Pisa, quella di diritto, è stata tenuta dall’ex-presidente del Consiglio Giuliano Amato. L’aspetto più importante di tutti però, è stato, a mio parere, la presenza di tantissimi altri ragazzi della mia età con i quali, oltre a condividere le quotidiane esperienze giovanili di questa stupenda esperienza, ho potuto inserire la mia preparazione in un contesto più ampio ed essere protagonista di scambi culturali che si sono concretizzati nella scoperta di interessi comuni o hanno arricchito la mia cultura generale e la mia persona. Le esperienze hanno avuto, per me, come spero di aver raccontato, un significato immane e auguro vivamente a molti altri ancora di poterle vivere con le gioie che ne derivano.            

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