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NO alla violenza! Ancora una volta la Calabria si riunisce per dire “no” alla violenza: questa volta in maniera decisa.

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Lo scorso 21 Ottobre, a Reggio Calabria, è stata organizzata una manifestazione contro la violenza di genere, per attirare l’attenzione dei cittadini, soprattutto dei giovani calabresi, sul grave problema della violenza sulle donne. Proprio per sensibilizzare i giovani, sono stati invitati gli studenti delle scuole calabresi, che hanno inviato i loro rappresentanti. Anche la nostra scuola ha voluto essere presente.
Durante la manifestazione sono state ricordate tutte le vittime di episodi di violenza, in particolar modo la giovane ragazza di Melito Porto Salvo che a lungo ha subito le violenze di un gruppo di giovani del suo paese.
Alla manifestazione “La Calabria contro la violenza sulle donne”, che ha avuto inizio con un lungo corteo da Piazza Indipendenza sul lungo mare, hanno partecipato in maniera significativa le scuole, le istituzioni civili e militari, le associazioni a tutela delle donne e importanti esponenti politici come Laura Boldrini ,Presidente della Camera,Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme costituzionali e per i rapporti con il Parlamento , Rosy Bindi, presidente della Commissione antimafia, Mario Oliverio ,presidente della Regione Calabria, e il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, oltre ai sindaci di diverse città calabresi. La manifestazione si è conclusa presso l’Arena dello Stretto con gli interventi degli esponenti politici.
Per noi studenti dell’Istituto L. Einaudi di Serra San Bruno è stata un’occasione importante partecipare al corteo e ascoltare le parole e le testimonianze di chi si batte contro questi problemi che affliggono il nostro territorio e l’Italia tutta.
Dalla manifestazione sono emersi punti importanti sui quali, soprattutto noi giovani, dovremmo riflettere. E’ impensabile che in un’epoca come la nostra, in cui si parla tanto di uguaglianza e parità, possano ancora esistere problemi di questo genere, che riguardano in primis la donna, strumentalizzata e trasformata in oggetto, mentre invece dovrebbe essere rispettata in quanto essere umano. Spesso pensiamo che situazioni negative come queste siano lontane e che riguardino altri Paesi e altre persone, senza renderci conto di quanto invece possano essere vicine a noi. Per questi motivi, noi giovani dovremmo prestare maggiore attenzione, nella nostra quotidianità, a captare ogni minimo disagio di chi ci sta accanto, affinché esso non degeneri in situazioni veramente gravi.
Dovremmo capire che chi compie azioni così brutali e immorali non è giustificabile ed è l’unico responsabile di quello che ha fatto. La Presidente Boldrini ha infatti affermato: “Chi si deve vergognare? La ragazza che subisce violenza o chi l’ha compiuta?”
Bisognerebbe capire che la violenza non genera nulla di buono, anzi distrugge e aggrava le situazioni. Noi siamo la società e non possiamo estraniarci dai problemi e dalle difficoltà, non possiamo e soprattutto non dobbiamo far finta di nulla.
Noi studenti dell’Istituto Einaudi, che abbiamo partecipato attivamente alla manifestazione, ci auguriamo che essa non sia stata solo un’occasione per passare la giornata fuori dalle mura scolastiche e un evento fine a se stesso. Essa deve essere uno dei tanti passi da compiere insieme per dar vita ad una cultura che valorizzi la dignità di ogni persona e delle donne in particolare.

Scritto da Primerano Francesca, Istituto Einaudi Serra San Bruno, classe V B, Liceo Scientifico ( Articolo a cura della professoressa Schiavone Marilena)
francesca Primerano

 

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