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I “Giorni lontani e Giorni vicini” di Mario Gentile .

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Poesia scorrevole, dotata di  versi semplici che raggiungono l’intimo e donano emozioni.
Mario Gentile 300
L’amico di sempre, e vecchio compagno di studi, Mario Gentile avvia il suo percorso poetico, come diario di intime emozioni, sin dalla giovinezza nella sua antica e sempre  vicina nel cuore Umbriatico fino agli anni della maturità nella Crotone che l’adotta, diario della nostalgia che, per lo stesso, diventa “triste sensazione che sbocci incatenata nell’anima/ e ti soffermi ad albergare dentro il cuore intristito/ nei giorni cupi quando il cielo ha bisticciato col sole/ e pian piano, senza indugio, ha dato spazio alle nuvole”.

Mario ci regala “Giorni lontani e Giorni vicini”, la fresca ( maggio 2015 ed edita in proprio) silloge ricca di poesia scorrevole e musicale, dotata di  versi limpidi che raggiungono l’intimo e donano emozioni.

Leggiamo, tra le altre, Il vento di settembre, laddove Gentile scrive che “quei giorni tanto dolci son passati,/quelli che ho trascorso insieme a lei/sono stati così belli e pien di brio./Ritorneranno? Forse!/…”. Ed ancora le liriche Un fiore nella mano, Coriandoli del cuore, Ricordi d’estate. In queste poesie, scrivo in prefazione, come nelle altre, espresse con linguaggio semplice e senza ricerca stlitistica ma sicuramente dettate dall’immediatezza del sentimento, meraviglia la capacità di parlare direttamente al cuore  e con  accenti felici. Sono liriche che riescono ad unire  immagini ed emozioni e con naturalezza  manifestano il desiderio dei giorni, degli anni passati e l’anelito intimo per la donna amata. La parola, poi, per l’amico poeta, è soprattutto energia, materia, luce e, prendendo per mano il verso, svela il mistero stesso del linguaggio e si avvicina all’ineffabile, all’indicibile, alla comunicabilità. Così la poesia e il sentimento vivono nella varietà delle cose e nei segmenti dello spazio e del tempo. Basta leggere e cum- prendere la lirica A mia madre laddove Mario scrive: “Ricordo ancora e quasi sento/ l’alito caldo del tuo respiro/ che mi riempiva di tepore/…così mi sforzo di rivivere e assaporare/ quei dolci e lontanissimi giorni/ mentre ti penso, ti penso e non mibasta./ Allora chiudo gli occhi e ti sogno/ e come in un’atmosfera d’incanto/ rivedo l’espresssione dolce del tuo sorriso,/ sento come allora i battiti del tuo cuore/ che risuonano come una dolce musica”.

Insomma, la silloge del Gentile ci racconta di una poesia che attraverso la sua voce confida sensazioni ed emozioni di un’anima assetata di luce e di bene. Qui il verso semplice e vivido si accompagna alle cose e agli uomini quasi in un’aura pasco liana che ti entra nel cuore e ti affascina.

Come in Tu e io: “ Tu e io/insieme all’alba e al tramonto,/di giorno, di notte, col sole e col buio./Tu e io/nel vortice di risate/nell’angoscia del dolore./Tu e io/vicino e lontano,./tu e io mano nella mano./…col cuore in pena/…tranquilli e sereni/…felici e abbracciati/…semplicemente innamorati…” Al postutto mi piace sottolineare che la poesia di Mario è capace di farci godere delle umanissime gioie terrene, come la bellezza delle cose create, l’intimità dell’amore e la consolazione del sogno. 

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