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Serra San Bruno: tradizioni e ricordi.

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busto-processione1Quando vivi lontano da casa, dal tuo bel paese, le tradizioni diventano ricordi. Ricordi d’infanzia, ricordi di quando non lavoravi, andavi a scuola… e tutto era diverso. E pensare che quelle tradizioni continuano ogni anno, chissà da quanto tempo, e sono sempre uguali, sempre le stesse, anche se tu non sei lì. Ma le ricordi. Le ricordi quando la data segna proprio quel giorno e non puoi fare a meno di pensare a quello che sta succedendo a casa tua, a quello che avresti fatto… se solo fossi ancora a Serra. Adesso, dopo anni, allo scoccare di quel giorno la tua tradizione diventa un’altra: diventa raccontare. Ti ritrova a ricordare e raccontare.
Racconti tradizioni che per altri sono lontane, sconosciute, quasi paradossali e vedi crescere la curiosità negli occhi di chi ascolta. Ultimamente mi sono ritrovata a vivere, da lontano, una bella tradizione: 6 ottobre, festa di San Bruno. Racconto del busto in bronzo del nostro amato protettore, che esce dalla Certosa su di una macchina. Racconto di tutta la gente che lo aspetta fuori, con le mani piene di confetti colorati, pronti a lanciarli sul santo. Racconto dei bambini che strisciano a terra, tra i piedi delle persone, a raccogliere più confetti possibili... anch’io da piccola lo facevo, ma solo per il gusto di ”sfidare” il rischio di essere calciata e non per i confetti, che non ho mai potuto mangiare. Racconto dei bimbi vestiti da piccoli certosini, proprio in onore di San Bruno. Racconto di quando si aprono i cancelli della Certosa e di come, quando ero un po’ più grande, cercavo di scorgere un particolare di quel luogo così presente e così misterioso per tutti noi. Racconto delle persone, della gente che accoglie il santo e lo porta in processione. Non ricordo dove lo portano, forse in paese, nella chiesa Matrice, o forse a Santa Maria… manco da troppo tempo e a volte i ricordi e le tradizioni si confondono nella mia testa. Racconto di come mi piaceva vedere il priore uscire dalla Certosa e parlare a tutti noi… una volta ha dato una carezza ad un chierichetto, era vicino a me e io l’ho un po’ invidiato.
Racconto di bei momenti, che appaiono così lontani eppure sempre vivi nella mente. Ricordare e raccontare… una bella tradizione per chi, come me, ormai vive lontano.

Fonte foto:cartusialover.wordpress.com

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