Rivista Santa Maria del Bosco - Serra San Bruno e dintorni

Michele Affidato nella poesia di Caterina Tagliani.

Regola la dimensione del testo

L’arte e la fede del Maestro orafo crotonese celebrate nei versi della poetessa calabrese di adozione perché si aprano gli occhi sulla eterna bellezza del Creato.

affidato nelle poesie di tagliani
“Le mani dell’uomo hanno scavato/ per lungo tempo, raccolto, ripulito/ miriade di anfore, conservato ciotole, bracciali,/ statue mozze talvolta, ampi braceri.// Minuscoli frammenti della storia/giunti a noi da secoli remoti/ e nelle chiuse mura d’un museo/ accanto alle fonti del passato// Brillano d’oro puro, i gioielli di Affidato,/ creati dalla mente che a un’immagine/ dà forma, plasma fra le dita il docile metallo/ e in prezioso monile lo trasforma.” È narrazione lirica accurata che mette un risalto la natura e la storia di un’antica terra e di un suo figlio artista nella sua bellezza e originalità. Tutto un mondo che la poetessa, seppur calabrese di adozione, sente vicino e ne coglie l’essenza e le sfumature per ammettere che la bellezza si trova nella mente e nel cuore. I versi su riportati appartengono alla lirica Frammenti di storia che Caterina Tagliani ha voluto dedicare ad uno dei migliori figli della Calabria, Michele Affidato, l’orafo dei Papi e dello Spettacolo, Cavaliere della Repubblica e Socio Benemerito dell’Accademia dei Bronzi. Ormai entrato a pieno titolo nel gotha dell’oreficeria, l’orafo crotonese sta vivendo in questi ultimi tempi la piena maturità artistica, artista-artigiano che si è imposto in campo nazionale ed internazionale ed ovunque ha riscosso il successo e il favore del pubblico, da quello frivolo a quello religioso. Arte, spettacolo e fede sono un bel fardello per Michele Affidato, per il quale, dotato com’è di grande umiltà, non ci sono ostacoli, anche perché tutto è frutto di grande entusiasmo oltre che di genialità. E chi l’avrebbe mai solo pensato che Affidato potesse essere celebrato anche in poesia. Insomma l’arte orafa in comunione con la poesia. È quello che fa la Tagliani, la nostra poetessa. E l’operazione è ben riuscita. I versi, come il metallo prezioso, sono una tavolozza con varie modulazioni dove i colori si fondono in un cromatismo asciutto e tenero. Nella lirica “Non trema la mano”, le parole poetiche si sciolgono con pacata cadenza in immagini forti, sbalzate contro il cielo in contorni nitidi, del tutto prive di ingannevole sentimentalismo o di artificioso descrittivismo. Leggiamola insieme: “ “Nella mente il gioiello è già scolpito/lo sguardo intento sul disegno,/non trema la mano che colora/ogni forma, che sia linea o curva.//Incredula l’osservo e non capisco/tanta bellezza chiusa in un monile/che sembra eguale eppur sempre diverso.//L’empie di luce e una gemma posa/che riluce come sole all’alba,/splende e in controluce/ pare un dipinto fatto alla Madonna.” E la Tagliani in questa singolare operazione coglie la preziosità anche nell’altra artista di Casa Affidato, la figlia Vanessa vestita di immagini delicate che come “un Teorema adorna la mia dama/e chiede con lo sguardo una risposta,/s’ interroga il suo viso che s’affaccia/da una cornice d’oro, luminoso.//Sorride al suo fianco la modella,/lei non pone domande ed è felice/per quel ritratto a lei si somigliante/dipinto da un artista di gran fama// che glielo dona, insieme al suo teorema.” Scorrendo le altre pagine, tutte ispirate dalla creatività di Affidato, ci si accorge d’essere davanti ad una silloge breve, ristretta, ma dai contenuti di vita e d’amore che l’amica Caterina avverte come parte integrante dei suoi messaggi. Vita, amore e bellezza che l’ispirazione artistica dell’amico Michele sa coniugare con la solidità della Fede. Così chiese, basiliche e santuari sparsi in Italia e in Europa si pregiano delle sue opere: corone, stellari, diademi, ostensori, pastorali; soprattutto opere che riproducono e perpetuano l’amore per la “sua” Madonna di Capocolonna. Caterina Tagliani ne coglie l’essenza nella lirica “Fra le tue mani” (dalla raccolta Cadono come petali i sogni) laddove: “Il dono di dar vita al docile metallo,/fra le tue mani brilla e la pietra/che stringi fermo tra le dita,/adagio scivola dentro una collana.//Quante corone date alla Madonna!/Ad ogni croce che lucidi e ricrei,/baci di fede e amore deponi,/segno di un cuor riconoscente.//Il Signore ti ha donato un dono grande:/ l’arte che crea, dà forma, trasforma/ogni debole filo in un monile/e ogni quarzo adorna una cornice//sopra un altare o sopra un campanile/che il sole a sera indora ed ogni gemma,/per te, Maestro, è una corona.” Una poesia, al fine,che promana un profondo senso di universalità di sentimenti che la poetessa Tagliani trasporta e trasmigra in tutti noi in modo che si aprano gli occhi sulla eterna bellezza del Creato.

Rivista Santa Maria del Bosco - 89822 Serra San Bruno. Reg. n. 1/15 Tribunale Vibo Valentia. Copyright © 2021 Rivista Santa Maria del Bosco. Tutti i diritti riservati. Web Designer Marco Calvetta

Top Desktop version

Questo sito utilizza cookies. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookies clicca su “Maggiori Informazioni” e leggi l’informativa completa. Cliccando sul tasto “Accetto” acconsenti all’uso dei cookies. Maggiori Informazioni