Rivista Santa Maria del Bosco - Serra San Bruno e dintorni

Riflessioni di Caterina Tagliani: L'umanità si è persa.

Regola la dimensione del testo

lumanita si e persa
Quanto sarebbe bello poter scrivere sempre di cose liete! Sorrisi di bimbi….voli di gabbiani…dell’acqua del mare che t’accarezza i fianchi…dei fiori delicati che sbocciano e profumano i giardini…di una vita che nasce e porta gioia….di corse nei prati fino allo sfinimento….scrivere l’incanto della sera quando scende e ammiri all’orizzonte il calar del sole che arrossa le nuvole e ancora….di un cielo stellato che ci copre senza chiedere niente in cambio, sol che tu l’ammiri. Si, sarebbe davvero bello se solo di questo si potesse scrivere!Ogni animo sarebbe lieto…. Ma l’Eden agognato non è per questo mondo. Un mondo, quello attuale, dove l’ipocrisia è la norma, il conformismo è diventato sostanza dell’avere, l’essere pensante è scomparso, adagiato sotto una coltre di falso perbenismo. Ognuno loda ciò che gli altri fanno, concordano, condividono, applaudono, commentano ma non operano, quasi fossero estranei alla realtà che li circonda, quasi che il mondo, quello reale, non fosse neppure la casa dell’umanità. Una umanità che si è persa, ormai, in rivoli che vengono di volta in volta sepolti e che si risveglia, ma per poco, davanti alle sciagure, alle minacce, alle morti, come il latrato di un cane che sente avvicinare il temporale e si nasconde.Quante volte ci siamo nascosti? Voltato la faccia da un’altra parte per non vedere né sentire quanto è sotto gli occhi di tutti? Penso ai giovani, il “nostro futuro”, sempre sbandierato e ripetuto, ma ingannati ,e vedo gli occhi di una madre che non ha più lacrime perché tutte le ha versate! Grandi occhi di bimbi, spenti, senza un sorriso, pance vuote, scheletriti, basterebbe loro molto meno di quanto non spendi per i tuoi amati animali, un gatto, un cane … e loro? Loro sono “Persone”, eppure non vantano diritti, sono cancellate dal genere umano….Esiste ancora, mi chiedo, il genere umano? copertina umanitaQuello che ha mosso navigatori, scopritori, ricercatori, medici, missionari, fisici, maestri, musicisti, poeti e quanti ancora hanno dato al mondo nei secoli quello che chiamiamo Cultura; la sola, l’unica e vera in grado di poter offrire una speranza futura a questa umanità perennemente in cammino, nuovo ebreo errante che non sa neppure dove vada, non ha direzione, ha perso la via maestra, quella dei valori sui quali la società si fonda: libertà, uguaglianza, amore, famiglia. Oggi questi sembrano precetti coercitivi e quindi, perché applicarli quando tutto ormai è diventato lecito?Questa è solo un’amara constatazione della realtà che è sotto gli occhi di tutti, resa ancor più amara dalla considerazione che le conoscenze che abbiamo acquisito in ogni campo delle scienze e della medicina, non hanno fatto di noi persone migliori, capaci di contribuire a risvegliare le coscienze assopite, di aiutare popoli ancora non in grado di autogestirsi e di staccarsi da alcune loro pratiche antiche che non causano che dolore che offende chi le subisce e marchia chi le applica e ci accontentiamo di dire che sono dei “primitivi”. Come non pensare alle tante donne che nel nome di un fanatismo estremo vengono schiavizzate, torturate, lapidate, costrette a nascondere il volto perché “offensivo” mostrarlo, eppure non v’è nessun passo della loro religione sbandierata come un vessillo e presa ad esempio imprescindibile da seguire che indichi questa pratica; nel loro testo sacro si accenna a donne troppo belle che devono coprirsi gli occhi non a “vestirsi” come novelle Belfagor ambulanti assoggettate al volere di un padrone che le compra e le vende come animali da soma. L’Occidente, troppo impegnato a costruirsi una nuova coscienza morale, ha chiuso gli occhi per troppo tempo e neppure davanti alle miserie più crude è stato in grado di opporsi, di operare su scala mondiale perché qualche piccolo cambiamento avvenisse. Eppure, l’uso e l’abuso della quantità di informazioni che riceviamo, ci rende edotti in tempo reale di quanto accade nel mondo e amaramente dobbiamo concludere che nonsiamo mai stati così distanti pur essendo così…virtualmente vicini.

Questa riflessione scritta dalla nostra collaboratrice è stata pubblicata nel volume CIO CHE CAINO NON SA' Odi et amo - volume II

Rivista Santa Maria del Bosco - 89822 Serra San Bruno. Reg. n. 1/15 Tribunale Vibo Valentia. Copyright © 2021 Rivista Santa Maria del Bosco. Tutti i diritti riservati. Web Designer Marco Calvetta

Top Desktop version

Questo sito utilizza cookies. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookies clicca su “Maggiori Informazioni” e leggi l’informativa completa. Cliccando sul tasto “Accetto” acconsenti all’uso dei cookies. Maggiori Informazioni