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I santi dimenticati | San Bruno al I° posto nel calendario universale del 6 ottobre.

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i santi dimenticati dal medioevo a oggi1
Nella trattazione e discettazione di questo breve ed interessante argomento è utile e necessario fare una premessa senza della quale non si capirebbe il senso e il significato dello stesso. Concetti quelli seguenti da non interpretrare quale critica e contestazione alla dottrina della Chiesa, ma al contrario, semplice constatazione che scaturisce da risultati conseguiti da un’analisi storico-antropologica delle fonti autentiche incentrati nel periodo che va dal basso all’alto medioevo e oltre.

Sgombrato il campo da ombre e fronde provenienti da interpretrazioni superficiali e furovianti, andiamo a centrare il delicato e complesso tema che ci cimentiamo ad illustrare.
Da un approccio mirato a diversi testi di agiografia, dovuto al fascino che rifulgono questi grandi uomini che furono i santi e che hanno caratterizzato da sempre la vita della Chiesa, abbiamo potuto constatare con dati alla mano e prendendo a prestito un termine calcistico insieme ad una metafora, per meglio rendere l’idea, che esistono nella considerazione della Chiesa e in quella della gente comune, i santi di serie a, b, c, e cosi via fino a quelli ormai dimenticati e catalogati solo nei testi consultati dagli studiosi e dagli addetti ai lavori. Questa singolare ricerca ha suscitato in noi meraviglia e tristezza insieme nel pensare che queste persone che si sono distinti per il loro altruismo e la loro bontà nei confronti del prossimo, sono stati dimenticati dalle nuove generazioni anche nel mondo cattolico. Certo in tutte le cose, la quantità eccessiva (migliaia sono i santi proclamati) inflaziona la qualità delle altre cose originali, così forse è successo per i santi che si sono accumulati numersosi durante i secoli della cristianizzazione, facendo così esplodere il calendario sul quale nel medesimo giorno vengono festeggiati più santi ( i santi e i beati sono oltre 2500). Tuttavia ciò non giustifica la dimenticanza quasi totale di queste persone speciali che lasciarono un’impronta indelebile nel contesto storico-sociale nel quale vissero, anche se questa traccia storica è quasi sempre inquinata e confusa con le leggende che vi aleggiano intorno e che una parte di fedeli ci crede e una parte più acculturata fa finta di crederci, incoraggiati comunque gli uni e gli altri dalle reticenze di alcuni preti di paese. Ma andiamo ad analizzare ciò che sosteniamo nel campo storico- agiografico minato da una mistura di leggende e mistificazioni di personaggi dubbi, prendendo spunto dalle fonti nelle quali abbiamo iniziato la nostra ricerca e attinto le nostre notizie, circoscrivendo l’una e le altre ad alcuni santi calabresi.
Cominciamo da San Leoluca che viene festeggiato il primo marzo di ogni anno solo a Vibo. Incuriositi da questo evento notorio andiamo a consultare il “Dizionario dei Santi” di Alban Butler ( edizione Piemme), S. Leocuca, nello stesso giorno che viene ricordato dai vibonesi quale loro patrono, troviamo altri santi sconosciuti vissuti prima dell’anno 1000 d.c., come San Filice, San Davide del Galles, San Senan e S. Suitberto, su alcuni calendari comuni troviamo S. Albino e soltanto sul Martiorologo Romano troviamo S. Leocuca all’ultimo posto. Ciò significa che se non fosse stato proclamato patrono dell’ex Hipponion sarebbe stato posto nel dimenticatoio come tanti altri suoi “colleghi”. Al contrario, San Bruno di Colonia è stato collocato al primo posto nel calendario universale del (6 ottobre) perché fondatore dell’Ordine Certosino. Ma nel medesimo giorno del 6 ottobre vengono festeggiati altri santi e beati minori come S. Fede, S. Niceta di Costantinopoli, S. Maria di Napoli, S. Maria Rosa Durocher e il B. Isidoro De Looz ma dei quali la maggior parte dei fedeli ad onor del vero ignora l’esistenza.
Il 2 aprile viene festeggiato S. Francesco di Paola, il grande santo calabrese, poi seguono anche qui altri santi e beati conosciuti solo agli addetti ai lavori, come S.S. Anfiano e Teodosia, S. Giovanni Payne, B. Diego di San Vitores, S. Leopoldo da Gaiche e B. Maria di S. Giuseppe e così via gli esempi si possono moltiplicare a dismisura ma ciò ci porterebbe solo ad essere tautologici con ciò che già poc’anzi abbiamo enunciato ed illustrato.
Farà eccezione a questa regola che ci siamo imposti, la beatificazione di Giovanni Paolo II che non ha alcun bisogno di commenti, proprio per non cadere nella rete retorica-pleonastica, verrà festeggiato il 22 ottobre di ogni anno ma già questo giorno è occupato da santi vissuti tra il Basso e l’Alto Medioevo, come ad es. da San Abercio di Gerapoli, San Filippo di Eraclea, S.S. Nunilone e Alodio, San Donato di Fiesole ect. Chi li ricorda più queste persone speciali? Verrà ricordato invece il nostro Papa perché Lui è vissuto quale nostro contemporaneo e attraverso i media è entrato, prima in punta di piedi e poi veementemente nella storia universale!
Oggi il calendario universale ha meno santi. E’ stata fatta una potatura di questa grande famiglia, anzi alcuni santi di cui era dubbia l’esistenza, come ad esempio Filomena, Margherita di Antiochia, Caterina d’Alessandria e altri sono stati eliminati definitivamente.
Ma giunti a questo punto abbiamo l’obbligo o il dovere ardui, se pur sinteticamente di spiegare le ragioni che hanno spinto “la dimenticanza” di questi santi e beati minori anche se già tali ragioni si possono estrapolare fra le righe della tematica illustrata. 
In primo luogo essi non sono protettori o patroni di un qualsiasi comune italiano o estero, come S. Nicola di Bari, S. Antonio di Padova o S. Gennaro a Napoli, non hanno intestati chiese e santuari, hanno vissuto in epoche lontane ( basso medioevo), la loro esistenza e solo intrisa di leggenda senza riferimenti storici, nessuno più ha chiamato i loro figli con quei nomi strani ( S. Filea, S. Modan, S. Vedasto, S. Bertolfo, S. Cutmano, S.Altone, S.Sotere, S. Attracta e altri numerosi), non più fanno miracoli e probabilmente non l’hanno mai fatti e così sono stati relegati in un angolino, neanche nelle chiese vengono più menzionati e la loro presunta santità si è persa pian piano nelle pieghe del tempo fino a cancellarsi o quasi nella memoria degli Uomini.

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