SEGNALATO DA ALCUNI CITTADINI – Il protagonista del nostro articolo è figlio di Saverio e nipote del notissimo Don Gerardo Letizia – illustre parroco della Parrocchia San Biagio di Serra San Bruno, oggi in pensione ma sempre attivo e ancora disponibile verso i più bisognosi – al quale abbiamo pensato di dedicare questa pagina, sollecitati da segnalazioni di alcuni nostri affezionati lettori. Con uno zio sacerdote e questa sua propensione verso la scultura sacra, diciamo noi che è un privilegiato rispetto ad altri per conquistarsi la benevolenza del Signore! Dopo un contatto telefonico con Lui e poi un breve incontro casuale vicino la fontana di “Bonsignuri”, Lo lasciamo parlare a ruota libera: “ho iniziato nel periodo del Covid grazie ad un amico che mi ha portato con lui ad estrarre la materia prima!. Esiste la creta grigia e quella marrone ma poi una volta infornate il colore finale è sempre lo stesso. Alcune statuette rimangono vuoti all’interno ed altre vengono lasciate quale blocco unico e pieno. Per ultimare solo una di queste piccole opere ci vogliono 200 ore! Mi dedico a questo hobby quando sento l’ispirazione di farlo. Per primo ho scolpito un piccolo bambinello da presepe, poi un Cristo in croce senza colori e poi la Madonna Addolorata che rappresenta la Madre di tutte le chiese di Serra San Bruno. In seguito mi sono dedicato alla Madonna dell’Assunta di Spinetto e a quella di Terravecchia”. Spinti dalla curiosità giornalistica decidiamo di fare un breve sopralluogo “sul posto di lavoro”.
UNA ISPIRAZIONE TARDIVA – L’approccio con lui accende il nostro interesse a compiere un’analisi profonda di ciò che ammiriamo. La conversazione che segue, nel suo semplice laboratorio, tra le statuette in miniatura che non superano i 25 centimetri di altezza, aumenta man mano di pari passo alla nostra curiosità di saperne sempre di più. Il nostro autore non ha frequentato scuole pubbliche o private d’arte e né ha avuto un insegnante che lo ammaestrasse tecnicamente ad imitare o eseguire le forme umane derivanti dalla creta grezza ed informe, estratta dai nostri fiumi montani; eppure riesce nel suo intento guardando e riguardando semplici immagini e foto per poi trasformale in prodotto finito!; il nostro protagonista, di carattere umile e verecondo, realizza le sue opere nel fervore dell’ispirazione, sia pur tardiva, che nasce quale impulso improvviso nel suo animo e lo esorta ad agire in quel determinato modo, laddove la simbiosi cervello e mani agiscono in un rapporto armonico verso la medesima direzione. Questo moto astratto e invisibile che colpisce artisti e poeti, si materializza nelle opere che Lui compone. Il giudizio dei visitatori può esprimere meraviglia o indifferenza ma ciò dipende dalla sensibilità singolare delle persone. Per renderci meglio conto dei risultati ottenuti, abbiamo immaginato una mano fatata che in sol colpo abbia rimpicciolito le statue originali in miniatura, mantenendo però la bellezza della sacralità, delle forma accentuata e della potenza dei colori. Le opere emanano una luce altissima e rarefatta tipica di una Umanità Superiore che poi è quella Divina.
La Madonna Addolorata, vestita a lutto, nel suo atteggiamento estatico esprime il dolore della Croce; la Madonna dell’Assunta al contrario, con le sue vesti brillantemente cromate di tutti i colori della Primavera, esprime la gioia appena accennata ma rigogliosa e piena, dell’imminente ascesa al Cielo! Non di meno interessante ci appare, plasticamente effigiato, suscitando in noi sincero turbamento ammirandolo nel suo stato “lillipuziano”, il fante vittorioso che ricalca il soldato del monumento dei Caduti di Serra, plasmato con amore e lasciato nel suo grigiore primordiale.
La destrezza e l’ispirazione dell’Autore oggi si trovano in uno stato aurorale ma in una fase evolutiva. Sta solamente a Lui la scelta di aumentare la qualità di essi o cristallizzarli nei risultati raggiunti oggi, che già da soli, sono da considerare di una certa importanza.
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