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A te che non sei mai nato
avrei voluto dire tante cose
tante quante sono le stelle del cielo
tante quanto i granelli di sabbia
su quella spiaggia
dove io e te non potemmo mai giocare
tante quanto tutte le lacrime versate
tante quanto le carezze
che con quelle tue tenere manine mi facesti
quando vinta dal dolore avrei voluto morire.
E oggi che ho finito le parole
vorrei soltanto che sapessi quanto ti sento mio
mio nei giorni di festa come in quelli bui
mio sempre
mio nel bene come nel male
mio comunque
mio angelo lassù
mio eterno custode quaggiù.