Terra, terra mia,
Terra nostra, figli di Madre terra.
Il cuore della Madre nel profondo ha tremato,
il suo grembo forte ha sussultato.
Trema la Madre sgretolando certezze e radici
mentre i sogni volanti come fantasmi diventano ciechi ed infelici!
Spavento nel grembo di una mamma
per il figlio lasciato a far la nanna;
veloci corrono i passi del ragazzo
senza né via, né meta, correndo come un pazzo;
urla forte il marito premuroso che invano tende la mano alla sua sposa.
È un attimo ma sembra lungo una vita
mentre la vita vissuta e sperata sembra già finita.
Attimi intensi, le urla, le corse… che fare? Avere paura, correre, scappare…
Tutto è come una foto stampata in mente
che sembra interrompere il decorrere del tempo.
Là inchiodati nei ricordi il rumore della terra che balla,
l’odore della morte che arriva, il sapore delle polvere che s’alza.
…Poi un giorno ti accorgi che puntuale il sole continua a sorgere,
la luna si alza, splende, cresce di sera in sera
e sulle macerie e sulle ferite comunque rinasce
sulle speranze e sulle case ricostruite,
sulla nuova città dai balconi fioriti.
Intanto un bimbo viene al mondo portando speranza,
un altro torna a casa dopo la lontananza.
Pian piano si riprende, seppur a fatica
ma rinasce ogni giorno la speranza nella vita.
Le macerie ancora son là e testimonieranno,
come i ricordi che non spariranno,
un giorno sarà solo un racconto …
di un cuore che un tempo era troppo affranto
e una lacrima di nuovo scenderà
sul viso ora pieno di felicità:
sì, perché come ad ogni notte segue il suo giorno,
ad ogni distruzione segue la ricostruzione,
così ad ogni tremore segue un’emozione:
nuova, bella… ancora tutta da vivere!