La produzione poetica è così vasta e valida che in essa “si nota l’esistenza di una originale e ormai costituita personalità poetica”
In presentazione alla sua Opera prima “Sulle ali del tempo”, edita da Carello di Catanzaro nel 2000, scrissi che “mi viene spontaneo chiedere al lettore di rivolgere la sua attenzione alle espressioni che la nostra poetessa offre al mondo per soddisfare l’innato bisogno dell’individuo di comunicare attraverso l’immediatezza del ‘sentimento’, cui si affida per raggiungere una soluzione del proprio equilibrio con la realtà e con se stessa”. Ed ancora. La sua è una “poesia che ha tanta voglia di dare amore e senso alla vita; una poesia che comunica la gioia di esistere e l’ardente ricerca di comunicazione e di sogni sereni”. Perché la nostra poetessa ha l’obiettivo di “contribuire non all’emancipazione della donna ma della vita”. Come in “Libertà” laddove scrive che la “Libertà è il sole / che sorge / Libertà è il fiore / che sboccia./ Libertà è un bimbo / che nasce. / Libertà è un volatile /in fuga…/ senza essere ucciso”. Perché lei ha “sete di brezza che accarezza il mattino. Sete di sole per il freddo d’inverno. Sete di ombra…sete di quiete…sete di amore per la vita che spira”.
La nostra poetessa, che “con la ‘Speranza’ / colora / e la luce ridona; / con le illusioni / cancella / e il sofferente rincuora”, è Palmina Barletta, “ Donna speciale ‘98” come proclamata dalla Rivista letteraria Presenza di Striano del critico Luigi Pumpo. Una poetessa dotata di una straordinaria sensibilità,, direi, mistica, e carica inventiva che attraverso la poesia canta, con estrema semplicità, ma altrettanto musicalità, tutto il suo amore per la natura, per le creature, la gioia di vivere, gli affetti quotidiani, i rimpianti ed anche i conflitti che un’anima poetica non meriterebbe.
La Poetessa di Cutro amica di sempre, come maestra elementare prima e come nonna oggi, giorno per giorno coglie la profondità del dolore e la trasferisce con tanto sorriso ai giovani e giovanissimi per farli gioire e lo fa appunto con la poesia perché crede e invita a credere alle piccole cose, alle piccole gioie e alla “speranza di un giorno migliore.” Per questo scrive tanto e le sue liriche le veicola dappertutto partecipando a qualsiasi manifestazione letteraria. Sono innumerevoli, infatti, i riconoscimenti dei quali è stata insignita in questi anni. Tra i tanti, piace ricordare: Premio Andromeda “Versus Errantes” di Bagnara (1990); Premio San Pietro a Maida (1992-1993); Città di Valletta (1994); Premio Adriatico “Il Cenacolo” 1995); Premio “Magna Graecia” (1996); il Premio Città di Pompei 1998; il “Calabria ’79 – Riviera dei cedri”, sempre a Pompei, per la raccolta Poesie; Spazio Donna 1999 col Premio speciale della Giuria. Da tanto si evince che la produzione poetica dell’amica Palmina è vasta e valida ed in essa “si nota l’esistenza di una originale e ormai costituita personalità poetica” come ha scritto Rosanna Riccelli curatrice di una delle antologie
La sua è poesia – immagine che rincorre una precisa identità con asciuttezza espressiva, come uscita dallo scrigno del cuore, per mostrare una capacità d’amare viva, gioiosa e partecipativa. L’amore, poi, nella sua essenza più viva e più pura, è il motivo dominante di tutto il percorso. L’amore come sogno, speranza e anelito di un’umanità migliore. Palmina sogna perché il suo sogno invita al ripensamento dei valori, alla possibilità di riottenere il senso dell’amore; i suoi versi entrano tra gli anfratti della vita e della natura, non sterili, non futili, non vacui ma ricchi di incontenibile amore.
Le sue poesie sono ospitate anche in tante prestigiose antologie e ricordo, fra le numerose: Repertorio di Poesia Contemporanea; Poeti e Narratori Contemporanei; Antologia della Poesia Italiana del Novecento edita da Carello di Catanzaro; “Perle di Cristallo” del Premio Adriatico . Francavilla a Mare del 1996 e “ Poeti Italiani per l’Europa” curata da Carello con traduzioni di Elisabetta Barillaro in lingua francese, spagnolo, inglese e tedesco.
Ospitata, inoltre, nell’Agenda 2014 “Le pagine del Poeta”, edita dalla Pagine di Roma, antologia dedicata a Virginia Woolf, con la lirica “Caleidoscopio umano” che l’Autrice ha voluto fosse inserita alla pagina del 1 gennaio come auspicio di un nuovo anno all’insegna della serenità, di un nuovo mondo e di una nuova umanità. Leggiamola insieme: “ Profughi / deportati / naufraghi / emigranti / esuli / pellegrini / turisti / vacanzieri / in marcia / o in volo. / In lontananza / un’affissione: / ‘PORTO OASI’. / È un miraggio / o reale VISIONE?”. Una coinvolgente ed inquietante lirica che alla stessa Barletta origina una riflessione che faccio anche mia: “Ogni alba apostrofa infinite geometrie di cielo e la tastiera del tempo raccoglierà il respiro di nuove emozioni.”
Ed ancora, sempre per la stessa Editrice, la nostra Barletta è ospitata dall’antologia “Attimi” così titolata perché, come scrive Plinio Perilli in prefazione, “la poesia ha bisogno di attimi: li raccoglie, li alleva, li coltiva, li protegge e li chiama: egocentrici o solidali che siano…Mattoni con cui poter erigere poi ogni tempio al Tempo, ogni ostello che svaghi e ritempri i suoi problemi”. Ed è quello che fa Palmina con i quattro componimenti inseritivi che risultano essere sobri, equilibrati, scevri di traboccanti effusioni del cuore e comunque vibranti di palpiti interiori, di incisive immersioni nell’animus della natura e degli uomini: Ieri,oggi,domani; Libertà; Basta poco; Serenità.
La poesia dell’amica Palmina è Attimi, attimi d’amore, perché Basta poco per amare e così “pallide innocenze / sbriciolano incerti sorrisi / e con occhi d’attesa / filmano sguardi lontani. // La parola muta…/ si fa nota / e l’eco si propaga / a breve raggio. // La risposta è immediata / e si profila quel viso / farsi goccia…/ d’alba smerigliata!”.
Tutta la poesia della Barletta è animata da una luce interiore, capace di trasmettere l’ispirazione che è il privilegio dell’artista, così da comunicare con disciplina stilistica i fermenti poetici. Ispirazione che si fa vera poesia snodandosi in versi intensi e limpidi. “Un tuffo nel passato/ed ecco:/un focolare per calore,/ quattro pareti/per una dimora sola,/un piatto fumante/ alla fine di un giorno,/sotto la luce/di una candela fioca,/mentre un campanile/ rintocca./ Monotonia salutare!…/ Sapore da museo/che ritorna/nel dinamismo/ struggente/odierno:/Domani…Ritornello antico.”