L’oliva Leucolea, tesoro della biodiversità calabrese, è un vero e proprio simbolo di antichità e tradizione. Originaria del tempo della Magna Grecia, questa varietà era coltivata ampiamente in Calabria, trovando una particolare diffusione nei territori adiacenti ai monasteri basiliani.
Il nome “leucolea”, dal greco, significa proprio oliva bianca. Questo appellativo deriva dalla particolare caratteristica della buccia di quest’oliva, che conserva un colore bianco anche al raggiungimento della piena maturità, distinguendola così da altre varietà più comuni il cui colore tende a virare verso il nero o il violaceo.
Oltre alla sua bellezza estetica, la Leucolea è apprezzata per le sue eccellenti proprietà organolettiche. Il frutto, sia consumato fresco sia trasformato in olio, è ricco di aromi e sapori che rispecchiano la ricchezza del terreno e il clima in cui cresce, offrendo un legame indissolubile con il territorio calabrese.
Recuperare e valorizzare la Leucolea non significa solo preservare un pezzo di storia regionale, ma anche incentivarne la coltivazione in un’ottica di biodiversità sostenibile e di promozione delle varietà autoctone. Questa oliva, con la sua unicità, può diventare ambasciatrice della cultura e della gastronomia calabrese nel mondo, testimoniando la continuità di un’eredità agricola che ha radici profonde nel passato della regione.