Gocce di santità,
in lei abitanti,
sulla tiepida umanità
brillan come diamanti.
Amore dello Spirito,
con silente carezza,
scivola con anelito
nelle anime come ebbrezza.
Colma di mistero
è la sconfinata terra,
e lei con cuore fiero
il peccato atterra.
Donna di carità,
al Cielo supplicava,
doni a sazietà
per consolar chi andava.
Culla di speranza,
donna dell’amore,
la Provvida Presenza
custodiva nel suo cuore.
Occhi per scrutare,
ora in Ciel di più,
e le anime destare
insieme con Gesù.
Tra braccia Sue materne,
dell’Immacolato Cuor,
rifulge sì splendente
l’anima sua d’ardor.
Come tu pregavi
“accettami come sono”
grida ora al padre
di amarci come siamo.