Dal Vaticano, Papa Francesco, il 3 giugno 2014, in occasione della celebrazione del cinquecentenario della canonizzazione di San Bruno (1514-2014), ha inviato il seguente messaggio al Priore Generale Dom Velut:
Al Reverendo Padre Dom François-Marie VELUT Priore della Grande Chartreuse Ministro Generale dell’ Ordine Certosino
– In occasione del 500 ° anniversario della canonizzazione equipollente di S. Bruno, ringrazio Dio per questa bella e radiosa figura la cui vita, ricca del Vangelo, continua ad essere d’ispirazione per uomini e donne che desiderano seguire in modo speciale Gesù pregando e che si offrono per la salvezza del mondo. Cinque secoli sono quindi già passati da quando Leone X, notando la devozione di tanti fedeli verso il servo di Dio, Bruno, decise di inserirlo nel calendario liturgico! Ancora oggi, la densità della sua esistenza, tutta dedicata alla ricerca assidua di Dio ed la comunione con Lui, continua ad essere una stella luminosa all’orizzonte,per la Chiesa e per il mondo. Saluto con particolare affetto ed ammirazione le figlie ed i figli spirituali di questo grande santo. La loro consacrazione religiosa, indica in maniera forte e bella agli uomini di questo tempo la fede in Dio rivelato in Gesù Cristo come vera e unica luce”capace di illuminare tutta l’esistenza dell’uomo [-] la fede è luce che viene dal futuro, che schiude davanti a noi orizzonti grandi, e ci porta al di là del nostro “io” isolato verso l’ampiezza della comunione. ” (Lumen Fidei n.4) Ricordando la memorabile visita di Benedetto XVI alla Certosa di Serra San Bruno nel 2011, faccio mie le parole del mio predecessore nel ribadire che l’attuale situazione socio culturale, caratterizzata dal rumore o dal contrario, la solitudine individualista, ”essa mette in risalto il carisma specifico della Certosa, come un dono prezioso per la Chiesa e per il mondo, un dono che contiene un messaggio profondo per la nostra vita e per l’umanità intera. (Omelia di Papa Benedetto XVI, Certosa di Serra San Bruno, 9 ottobre 2011).Incoraggiando i monaci e le monache a rinnovare la loro vita offrendola al Signore, affido l’Ordine dei Certosini alla sollecitudine materna della Beata Vergine Maria e di S. Bruno, ed io accordo loro ben volentieri una speciale benedizione apostolica. Franciscus – Quello che incuriosisce è quella espressione che ho sottolineato: “canonizzazione equipollente”, scritta da papa Francesco nella lettera di cui sopra. Da una fortunata ricerca è emerso che la definizione teologica è la seguente: -La canonizzazione equipollente si ha quando il Papa estende precettivamente a tutta la Chiesa il culto di un servo di Dio non ancora canonizzato, mediante l’inserimento della sua festa, con messa e ufficio, nel Calendario della Chiesa universale. Infatti sull’ Osservatore Romano del 12 maggio 2012, si legge quanto segue: -Canonizzazione equipollente. Giovedì, 10 maggio 2012, Papa Benedetto XVI ha esteso alla Chiesa universale il culto liturgico in onore di santa Ildegarda di Bingen. Si tratta di un caso tipico di “canonizzazione equipollente”. Ma cosa significa? Nella sua opera De Servorum Dei beatificazione et de Beatorum canonizatione , Benedetto XIV ha formulato la dottrina sulla canonizzazione equipollente; questa si ha quando il Papa estende precettivamente a tutta la Chiesa il culto di un servo di Dio non ancora canonizzato, mediante l’inserimento della sua festa, con messa e ufficio, nel Calendario della Chiesa universale. In questo atto pontificio — scrive Fabijan Veraja nel suo libro “Le cause di canonizzazione dei santi” (Libreria Editrice Vaticana, 1992) — Benedetto XIV ravvisa gli estremi di una vera canonizzazione, cioè di una sentenza definitiva del Papa sulla santità del servo di Dio. Questa sentenza, però, non è espressa con la solita formula di canonizzazione, ma mediante un decreto obbligante tutta la Chiesa a venerare quel servo di Dio con il culto riservato ai santi
canonizzati. Molti esempi di questa forma di canonizzazione risalgono al pontificato di Benedetto XIV; per esempio, i santi Romualdo (canonizzato 439 anni dopo la sua morte), Norberto, Bruno, Pietro Nolasco, Raimondo Nonnato, Giovanni di Matha, Felice di Valois, la regina Margaret di Scozia, il re Stefano d’Ungheria, Venceslao duca di Boemia e Papa Gregorio VII. ———————Non aggiungo nulla di mio, vi invito a consultare la pagina originale dell’Osservatore Romano al seguente link, dove potete prendere atto della sentenza definitiva del Santo Padre: http://www.osservatoreromano.va/…/che-cose-la-canonizzazion…
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