Il Beato Lanuino è stato il primogenito ”fedele” Discepolo, Socio e Successore di San Bruno nell’Eremo della Torre, oggi Certosa di Serra San Bruno. Egli nacque in Francia, da nobilissima famiglia Normanna e fu “Consanguineo” del gran Conte Ruggiero, di Roberto il Guiscardo, I° Duca di Puglia e, quindi, anche del “Duca Ruggiero”, nipote del Conte. Essendo stretto parente dei potenti Signori e conquistatori dell’Italia Meridionale, Lanuino fu di grande aiuto ai Sommi Pontefici, Urbano II e Pasquale II, nel risolvere molti gravi problemi che affligevano la Chiesa.
Poiché un tempo i “Compari” si sceglievano, di solito, tra i “parenti stretti”, Lanuino Normanno fu scelto dal Conte Ruggiero e dalla Contessa Adelaide, sua moglie, come “Padrino” del loro figlio Ruggiero, poi, primo Re di Napoli, con il nome Ruggero II°. Il Sacramento del Battesimo fu amministrato dallo Stesso San Bruno nella Città di Mileto.
Il Beato Lanuino fu il “fedele continuatore” dell’ Istituzione eremitica iniziata da San Bruno in Calabria per testimonanza del Sommo Pontefice Pasquale II° che, tredici anni dopo la morte di San Bruno, gli riconosce il merito di essere stato costituito per Grazia di Dio Padre e Maestro di Molti Anacoreti. Costanzo Rigetis che fu Priore del Monastero di Santo Stefano del Bosco nel 1514, dopo il periodo Cistercense, nel suo Manoscritto, al fol. 26, puntualizza che Lanuino Normanno fu Padre di molti Anacoreti e non di Cenobiti, come tendenziosamente vorrebbe dar ad intendere M.Laporte! Urbano Fiorenza, anche lui Priore della Certosa di Calabria, nel suo Manoscritto, compilato tra il 1623-1645, attesta chiaramente che Lanuino Normanno e Lamberto Borgognone avevano impresse nelle loro carni “i Segni della Santità “. San Bruno nominava “Economo” e “Procuratore” della “Comunità eremitica turritana” il nobilissimo Lanuino che, pur accettando l’incarico per Santa Obbedienza, comunque, considerava le faccende temporali come una Penitenza per espiazione dei Peccati”. Un diploma del 1096: “ Dum vero in una dierum Ego Rogerius” dice che Lanuino scende a cavallo verso la costa Jonica per incontrare il Conte Ruggiero il quale, in compagnia di altri nobili cavalieri, si stava dirigendo verso S.Angelo, non lungi dalla Città di Squillace. L’incontro avviene sulla strada di “Grammatico nelle vicinanze della Cappella allora nominata del “S.Latrone”. Lanuino, chiede al Conte Ruggiero la concessione di uno dei suoi mulini squillacensi per comodità dei lavoratori che operavano nelle campagne del Monastero di San Jacopo di Montauro.
M.Laporte, A. Ravier , e loro seguaci come G.M.Posada etc. citando questo diploma insinuano che Lanuino fosse attaccato ai beni temporali; che agisse di propria iniziativa, contro la volontà di San Bruno; che non avesse la vocazione per la vita eremitica ma per quella Cenobitica. Con enfasi parlano di “intervenzionismo – intrusione” o di “intraprendenza. Ma questo stesso “Diploma”, tendenziosamente utilizzato per accusare Lanuino, come un “Boomerang”, si “rivolge” contro loro stessi ed attesta, invece, che Lanuino agiva ed operava non di sua iniziativa, ma a nome di San Bruno. L’espressione “EX ORE MAGISTRI BRUNONIS LOCUTUS ” che si rinviene nel suddetto Diploma “Dum vero in una dierum Ego Rogerius”, è perentoria e non ammette repliche! Ma forse Laporte non aveva letto bene questo eloquente documento!
Lanuino prediligeva tanto la “Vita Solitaria “ da essere considerato “Alter Ego” di San Bruno, “Cultor solitudinis eximius” etc. Padre Benedetto Tromby anno Lanuino tra i “Poveri di Cristo”come San Bruno e San Francesco d’Assisi che lasciarono le ricchezze per sposare la Povertà !
Il Venerabile Padre Don BASILIO CAMINADA, poliglotta e, negli anni ottanta, novanta, Archivista della Certosa di Serra San Bruno, chiama Lanuino il Normanno “Successore e fedele discepolo Lanuino…”.
PAULUS FRIDOLINUS KHER in: “ITALIA PONTIFICIA” TOMO X ” Papi, I, 1, (10). pag. 65. rigo 22, “Lanuinus socius fidelis.
F.RUSSO: in “BIBBLIOTHECA SANCTORUM attesta: “Lanuino deve essere considerato come il genuino interprete e l’erede piu’ autorevole dello spirito certosino, quale fu voluto dal suo fondatore” :
Il tendenzioso M.Laporte nella sua Opera “Aux Sources … “ insinua che Lanuino nell’anno 1114 avrebbe introdotto “un’alterazione dell’ideale di Vita eremitico Bruniano”, ossia la vita Cenobitica nel Monastero di “San Jacopo di Montauro” a seguito della Bolla Pontificia “Quoties a fratribus nostris illud exigitur “ senza tener presente che La menzione della regola di San Benedetto in una Bolla Pontificia del sec.XII-XIII, non è finalizzata affatto a designare i monaci destinatari come “cenobiti” o “Benedettini”: 1) perchè l’espressione “Juxta Beati Benedicti Regulam “ non identifica affatto la Classe dei Monaci ma il fondo comune della Osservanza monastica nell’occidente Latino! 2) perchè l’Ordine Benedettino non esisteva ancora! Evidentemente Laporte fa confusione tra Ordo Monasticus Secundum Beati Benedicti Regulam ed “Ordine Benedettino” 3) nell’Antico Monachesimo non è la Regula che identifica la Classe dei Monaci, ma L’Institutio! Il Padre J.Dubois , Professore emerito della Università la Sorbona di Parigi ha messo in luce i gravi limiti del Laporte e del suo portavoce A.Ravier in un suo lavoro di ricerca “magistrale” pubblicato nel 1068. Gli “acritici seguaci”seguaci del Laporte A.Ravier, G.M. Posada, G.Papasogli, Ange Helly, etc. amplificano gli errori del loro Maestro! ANGE HELLY nella sua Opera: San Bruno “Una vita in breve”, anche se in buona fede, infatti, si lascia sfuggire dalla penna un’ inquietante affermazione : “Lanuino che succederà a Bruno come Priore non seguirà il suo esempio”. Crediamo, che oltre al Laporte, Ange Helly non avesse altre importanti fonti di informazione! A questa “ingiusta accusa“ noi rispondiamo con le parole del Grande Storico dell’Ordine Cartusiano LE COUTEULX D.C. il quale così scrive « … Lanuinus natione Normannus … alterum Brunonem post Brunonem mortem .
E concludiamo con la testimonianza di U. Fiorenza Priore della Certosa di Santo Stefano del Bosco, Serra +1640):: « Lanuinus ….Veracissimus S.Brunonis Filius … »
E’ tanta la mia stima per il Beato Lanuino che ho suggerito a mia sorella Margherita di chiamare la sua Figlia Primogenita Bruna Lanuina Amedeo .
Spero che le nuove generazioni dei miei concittadini mettendo alla luce i loro figli possano continuinare a onorare il nome di San Bruno e del Beato Lanuino .
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