Da novembre dell’anno scorso un’importante iniziativa ha coinvolto l’Istituto di Istruzione Superiore Luigi Einaudi di Serra San Bruno: l’istituzione di un banco alimentare. Il banco alimentare nasce negli Stati Uniti a fine anni Sessanta per diffondersi poi negli anni successivi anche in Europa, dove i banchi alimentari sono oggi oltre centocinquanta, riuniti nella Fédération Européenne des Banques Alimentaires. Nato con lo scopo di lottare contro la fame e lo spreco, opera attraverso la raccolta di derrate alimentari ancora commestibili ma non più commerciabili, per poi distribuirle presso strutture caritative. In Italia oggi si contano ventuno organizzazioni diffuse su tutto il territorio. Questa iniziativa appare oggi quanto mai utile,considerando il periodo difficile che la nostra società sta attraversando. L’odierna crisi ha costretto,infatti, molte famiglie, anche nel nostro territorio, a dover fare i conti con problemi economici. Molti si sono ritrovati nel giro di pochi anni senza un lavoro o con lavori saltuari e stipendi da fame. Le parrocchie del paese si sono presto attivate per contrastare il problema della povertà che porta, nei casi peggiori, alla mancanza dei beni primari. Ma il lavoro delle parrocchie non è mai abbastanza e gli studenti, sensibili a questi problemi, hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa di creare, appunto, un banco alimentare nella loro scuola. Guidati dalla docente Maria Teresa Gagliardi, i ragazzi hanno creato un apposito logo e allestito un banco per la raccolta delle offerte. I diversi indirizzi dell’Istituto Superiore (liceo scientifico, ragioneria, geometra e alberghiero) si alternano di mese in mese e per cinque giorni consecutivi acquistano beni di prima necessità destinandoli a decine di famiglie bisognose non solo di Serra San Bruno, ma anche del circondario. Anche una farmacia del paese ha dato il suo contributo , destinando al banco alimentare medicine e prodotti per i bambini. Cinque giorni al mese bastano agli studenti per raccogliere beni sufficienti ad aiutare decine di famiglie, abbracciando la solidarietà e non l’indifferenza.