Nell’ambito della collaborazione fattiva tra il nostro giornale e l’Istituto Superiore Einaudi di Serra San Bruno, oggi pubblichiamo un articolo scritto dall’alunna della V B Maria Guida sui fatti di Parigi, curato dalla professoressa Clara Grillo, proveniente dalla vicina Soriano Calabro alla quale, il Direttore a nome della Redazione on line, porge un saluto di benvenuto nella Casa della Cultura della rivista.
“Allah akbar”. Allah è il più grande; un’espressione che ultimamente ha risuonato nelle nostre orecchie più volte, e non per dare inizio alla salat o professare cerimonie religiose, ma per ostentare e imporre una fede islamica ad un occidente industrializzato e acculturato, ritenuto peccatore e vizioso da un’organizzazione estremista islamica: l’ISIS. L’ISIS , acronimo di Stato Islamico dell’Iraq e della Siria, nasce prevalentemente per motivi economici: combattere l’occupazione americana in Iraq per avere sotto il proprio controllo quegli stessi territori compiendo anche atti terroristici per raggiungere i propri scopi. La loro ispirazione salafita considera la jihad dovere di ogni musulmano promuovendo la violenza religiosa e tutto ciò che comporta. Supporre che tale organizzazione si muova animata da spirito religioso è soltanto finto fondamentalismo, autoconvincersi che fare una cosa, anche se sbagliata o crudele, se la si fa in nome di Dio o per Dio sia giustificata. Non importa come tale organizzazione sia nata,qual è la sua storia, cosa voglia difendere e perché,ciò che importa è il terrore che essa e i suoi sostenitori e promulgatori stanno spargendo ormai da qualche anno nel loro territorio e ora anche nel nostro. La notte di venerdì 13 Novembre a Parigi, 8 attentatori hanno causato la morte di 130 persone e ne hanno ferite più di 400. Ciò ha innescato una serie di azioni repressive militari atte a colpire individui coinvolti e riconducibili all’attentato e svariati blitz della polizia che hanno portato alla cattura di molti terroristi in procinto di organizzare altri attacchi. Gli stati di tutto il mondo sono in allerta, il livello di sicurezza è aumentato ovunque attraverso maggiori controlli. Per una società in cui le libertà dell’individuo sono al primo posto questo è un duro colpo: libertà di pensiero, di parola, di professare ciò in cui crediamo, di espressione, e soprattutto libertà di vivere senza che qualcuno ci imponga di credere in qualcosa che se per molti può essere importante e vitale per altri può essere altrettanto effimero, quasi inesistente. Non voglio entrare in merito alle credenze islamiche o alla loro devozione verso un Dio per il quale si farebbero anche saltare in aria, come non voglio entrare in merito alle credenze di qualsiasi altra religione, ma vivere ancorando il proprio stile di vita e facendolo combaciare con regole scritte in libri come il Corano o la Bibbia è, dal mio punto di vista, un’assurdità. Oltretutto, è risaputo che niente si fa per niente, tantomeno per una credenza sia anche religiosa. Questo attentato mi ha molto impressionata, vedere in TV scene di persone fuggire terrorizzate o morti distesi a terra mi ha indotta a pensare subito alle nostre libertà conquistate, alla democrazia, alla sua fragilità che ora è anche la nostra, resa tale da questi esseri che seminano terrore nei nostri territori, non facendoci sentire più al sicuro neanche a casa nostra. Qualcuno parla di terza guerra mondiale e ciò che sta accadendo potrebbe far pensare a ciò. È difficile pensare che un’organizzazione come l’ISIS, che messa a confronto con gli eserciti di tutto il mondo equivale quasi a niente, sia come numero di soldati che dal punto di vista della quantità e della qualità delle armi, sia in grado di creare questo stato di sottomissione all’interno degli altri territori, ma purtroppo è ciò che è quasi riuscita ad ottenere. L’unica cosa da fare è difendere il nostro modo di vivere, con tutti i nostri diritti e le nostre libertà, e il solo modo per farlo è non arrendersi alla paura, altrimenti avrà vinto il terrore.
Scritto da Guida Maria, Istituto Einaudi Serra San Bruno, classe V B, A.F.M. ( Articolo a cura della professoressa Clara Grillo)