Nera come il tuo nome, col sorriso e la speranza dei tuoi anni
mediterranea madonna, altera e fiera.
Nero il colore della morte, t’ha ghermito in un bosco,
luogo oscuro, denso di minacce.
Melania: cuore reciso, mucchio di ossa,
ammaccate e annientate.
Melania non esiste più, è materia informe,
affogata in una bolla di sangue rosso vivo.
Vita sigillata da caligine, moglie tradita che si ribella
a chi non conosce amore.
Brutalità, maschia viltà, folle prepotenza
contro dolcezza, debolezza, umanità.
Uomo contro donna, impari lotta giocata sulla forza.
Melania è svanita, senza un perché.
Melania non si truccherà più, non penserà a cosa mettersi,
non andrà dal parrucchiere , non sosterà alle bancarelle,
non accompagnerà la bimba a scuola …
Melania è stata cancellata.
Ah, quanto meglio non sapere il destino che incombe su di noi,
pallidi manichini in balìa del fato!
Melania ha pianto, ha urlato … nessuno l’ha sentita.
Nessuno sa ascoltare, prima.
Dopo, resta scosso e stranito.
Un dramma si consuma, compassione e lacrime
poi … tutti riprendono la via.
Nel chiuso di case, al riparo da sguardi
nel vuoto di affetti, nella lontananza d’abbracci …
storie spezzate, vite in frantumi.
In un prato di anime, ogni dì s’affloscia un fiore.
Melania … e le altre … quante ancora?
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22 Aprile 2015