La raccolta della poetessa serrese tra poesia e pittura per significare la sacralità della vita e la pienezza del dono
È da poche settimane che negli scaffali delle librerie di Serra San Bruno è esposta la raccolta di poesie della nostra Silvana Costa dal titolo “Liriche Visioni” corredata da preziose immagini del pittore Gaetano Minale e con una bella veste tipografica della Arti Grafiche 2G di Simbario. A noi piace ospitare la poetessa serrese prendendo a prestito le parole del nostro collaboratore Mimmo Stirparo espresse nella prefazione al libro.
“Nel presentare, e lo faccio con molto piacere, questa raccolta di poesie dell’amica Silvana Costa ho bisogno di chiedere al lettore di prestare la sua attenzione al lavoro poetico che ella offre per soddisfare l’innato bisogno dell’uomo di comunicare attraverso l’immediatezza del sentimento.
Sì, perché questo non è un poetare volto a individuare i difficili accessi alla verità o ad un dato assoluto, ma più semplicemente teso ad un possibile dialogo che dà amore per chiedere amore, un dialogo che si realizza iniziando a chiedere e desiderare di “chiudere gli occhi e provare! la sensazione di volare.! Volare in alto! senza confini/ e soprattutto senza paura.” E per non “soffrire la solitudine/ pur in mezzo/ alla moltitudine.”
L’avevo lasciata, l’amica Silvana, pochi mesi orsino quando, con una recensione, mi interessai della sua poetica dopo aver avuto modo di leggere e apprezzare una sua prima raccolta inedita. In quell’occasione annotai che nelle sue liriche vi è un mondo percepito e ricreato con quella totalità capace di coinvolgere la coscienza di sensazioni accolte e selezionate attraverso esperienze vissute nel suo mondo di donna ed educatrice. Come nei versi “Sorrisi di bimbi/ li vedi/ li senti/ li puoi respirare./ Ti entrano dentro/ ti toccano il cuore./ Danzano/ giocano/ fan girotondi./ Ti portano indietro/ nei loro mondi./ Arcobaleni nei loro occhi/ e tu li guardi/ e ne/ trabocchi./ Ti piace pensar/ che la loro innocenza/ possa nutrire l’indifferenza/ di chi nel mondo ha/ ormai scordato/ l’intimo senso del creato.” Ed ancora. Tutto è solarità in un intreccio di sentimenti che si acclarano nella poesia “Autunno” laddove “Odore di terra/ sentore di vento…Il cuore si stringe/ il fiato si smorza/ a questa visione/ che irrompe con forza./ È il mero alternarsi / delle stagioni/ del bene e del male/ che abita in noi…./ Non arrendetevi/ al triste destino/ abbiate il coraggio/ sfrontato di un bambino/ che pur ritrovandosi/ in una stanza buia/ riesce a dipingere/ di limpidi colori/ anche ciò che l’anima/ ormai matura/ ha messo in un cantuccio/ nell’ombra più scura.”
Ed avevo concluso sostenendo che quel che piace della poesia della Costa è il tono colloquiale: un tono discorsivo con vibranti pulsazioni dove i sentimenti attingono ad una vitalità umana che si trasmette con facilità. Tutto nasce dalla consapevolezza di interrogarsi con un linguaggio d’amore verso il mondo e la vita nella sua complessità; la poesia diventa messaggio con parole di riflessioni interiori. Uno scavo di introspezione psicologica, insomma.
La traccia già segnata dal suo itinerario poetico continua con questa nuova, nutrita ed edificante silloge dal titolo “Liriche visioni” con l’intrigante sottotitolo “Quando le immagini toccano il cuore…la pittura diventa poesia”, riccamente corredata, appunto, da coinvolgenti ed espressive tele del pittore molisano Gaetano Minale nelle quali la poetessa riesce ad entrare e ne descrive le stesse emozioni dell’artista nell’atto dell’esecuzione. E a ben vedere il pennello del Minale “ rende il bello più bello per evidenziarne il valore” e riesce con disarmante facilità a catturare le immagini poetiche.
La raccolta di poesie e l’album di tele sono un susseguirsi di immagini preziose, sapientemente descrittive, illuminate e colorate da guizzi inventivi che non tendono allo stupore lessicale seppur l’espressione risulta elegante e raffinata, per certi aspetti direi aulica. Basta leggere la lirica- pittura Tramonto sul mare laddove la Costa scrive che “ è irreale il tramonto sul mare./ Sublime/ non lo puoi immaginare./ Lo devi contemplare/ col cuore di chi/si arrende e si abbandona ad…” E la Voglia di vivere come “ Immersa/ in un letto di fiori/ con le braccia/ tese verso il sole/ respiro la vita…/ Ed è gioia/ e bellezza infinita !” E poi “…l’anima riposa/ in quell’armonia/ che solo con l’azzurro/ si sposa.”in Sognando il mare.
Continuando a rovistare dentro questo prezioso scrigno lirico – pittorico si scopre che più semplicemente sono il sentimento, il cuore, gli affetti che guidano il verseggiare dell’amica Silvana con una sorta di romanticismo con un filo conduttore molto intimo e vivo insieme. Un sguardo alle liriche Tentazioni, Vanità, Giovani oggi, Qualcuno resta ancora, Pudore e le tante altre contenute in questa accattivante raccolta. Sono emozioni dettate dalla propria umanità e sentimenti scaturiti da eventi ed episodi che hanno in qualche modo interessato la vita p la sensibilità della poetessa. E mi piace ribadire che si tratta di pagine non ribelli ma di donna del nostro tempo, ferma ai suoi convincimenti ed in cerca di qualcosa di duraturo che possa resistere allo sfacelo. Sono versi coi quali la nostra Silvana avverte la sacralità della vita e la pienezza del dono, recupera la sua voce per farsi testimone responsabile in un ampio processo di ricerca e di restauro.
È poesia che fa cantare il cuore e del cuore raccoglie i concitati palpiti in tutti i momenti come quando “seduta su una pietra/ rovisto nella mia vita./ Incalzano/ confusi/ i ricordi/di gioie vissute/ di dolori subiti/ di sfide affrontate/ talvolta superate/ spesso accantonate./ Ricordi che oggi vorrei/ riporre in una valigia/ spedire in luogo ignoto/ biglietto di sola andata.”
Il luogo ignoto dove Silvana anela rifugiarsi quando l’ispirazione giunge al suo culmine.”
