E’ stato il fondatore di Radio Serra e ha tentato anche di creare Tele Serra, progetto al quale, poi, è stato costretto a rinunciare. E’ stato batterista e cantante in diversi gruppi locali degli anni 70 ed ancora oggi continua a fare serate musicali deliziandoci con la sua voce potente e sicura. In particolare, sentirlo cantare Rino Gaetano è qualcosa di veramente speciale, se chiudi gli occhi ed ascolti sembra che sul palco ci sia veramente Rino e l’emozione è tanta. Da ultimo si cimenta anche nella fonia e nell’amplificazione di altri cantanti e gruppi, nonché nella fornitura di “service” audio – luci per serate musicali ed altri eventi. E’ stato anche un ottimo calciatore nelle categorie dilettantistiche. Una cosa l’ha sempre distinto, l’amore e la passione che mette in tutte queste cose che ha fatto e che continua a fare, non credo ci abbia mai guadagnato tanto, anzi, penso che spesso ci abbia rimesso di tasca ma lui è fatto così, ama le cose che fa e non il ritorno economico delle stesse.
D. Ciao Fernando, cosa ci dici del tuo passato sportivo.
R. E’, appunto, “passato” ma restano bei ricordi, uno fra tutti la grande amicizia e il grande rispetto tra tutti noi giocatori. Eravamo un unico gruppo, insomma – uno per tutti, tutti per uno – e poi, non da ultimo, eravamo tutti serresi.
D. Ai tuoi tempi la Serrese aveva un seguito maggiore o minore rispetto ad oggi.
R. I tempi cambiano ma fare paragoni e cosa molto antipatica, mi limito solo a dire che, a parere di molti, la nostra serrese (1972-1973) forse è stata la più forte di tutti i tempi.
D. La musica nella tua vita ha avuto un significato particolare, come l’hai incontrata.
R. Per caso ma, negli anni, ha assunto una grande importanza nella mia vita, anzi, a parte la famiglia, oso dire, è diventata la cosa più importante. Vedi, stare ore ed ore in sala prove mi aiuta tantissimo ad essere me stesso, a capire tante cose, a riflettere sul continuo venir meno di certi valori, ad apprezzare, così, ancor di più, la bellezza della vita. E proprio per questo penso che la musica sia vita.
D. Hai suonato con diversi gruppi musicali, quale ricordi con più piacere.
R. Almeno tre che in ordine cronologico sono: I BOYS K 5, la ZED FORMATION ed IL GRUPPO ORANGE. Ognuno di essi, per diversi motivi e in epoche diverse, ha contribuito non poco ed ha fatto da promoter, alla nascita di altri nuovi gruppi rafforzando, “pesantemente”, la tradizione musicale serrese che, comunque, rimane ancora oggi all’avanguardia.
D. Nelle nostre zone ci sono, oggi, diversi gruppi musicali, quale merita più considerzione.
R. Ce ne stanno veramente tanti e pure bravi, soprattutto nell’ultima generazione, però ho una simpatia particolare per il gruppo di Nunzio Palermo – I DEJA VU e per quanto riguarda la musica popolare, ovviamente, per i PARAFONE’.
D.Hai conosciuto tanti cantanti professionisti e dilettanti ce n’è qualcuno che ti ha colpito di più e perché.
R. Ho avuto a che fare con parecchi personaggi del mondo musicale italiano da Fausto LEALI ai CUGINI di CAMPAGNA, passando per gli HOMO SAPIENS, NILLA PIZZI, NICOLA DI BARI, DONATELLO, I ROMANS, I DIK DIK, FRANCO MUSSIDA della PFM, RICHY PORTERA il primo chitarrista degli STADIO etc., però, stranamente, chi mi ha sicuramente colpito di più è stato uno che, generalmente, le canzoni le scrive e non le canta ma sentirlo dal vivo è stato semplicemente entusiasmante. Non saprei descrivere al meglio le sue qualità ma, di sicuro, mi ha fatto venire i brividi. Sto parlando di FRANCO FASANO, anzi, ti do un consiglio, se puoi ascolta la canzone: “Un Bimbo Che Non C’è” e poi mi dici.
D. Ultimamente, oltre che come musicista ti cimenti pure nella fonia e nell’amplificazione dei gruppi e dei cantanti, sei anche bravo, come mai.
R. Se sono bravo non lo so ma di certo è una cosa che mi piace tantissimo.
D. Fornisci anche “service” audio luci per serate musicali ed altri eventi, ma non è faticoso fare tutte queste cose.
R. Quando una cosa la fai con passione, non ti accorgi nemmeno se è faticosa o meno, la fai e basta.
D. Quest’estate ti vedremo ancora cantare, per me, come credo per tanti, sai che è una bella cosa.
R. Speriamo, fosse per me farei dimora fissa per tutta l’estate, tutte le sere, ma è una cosa che non dipende da me.
D. Adesso, però, parliamo di quella che è la tua “creatura” più bella, RADIO SERRA, allora!
R. Non saprei da dove cominciare e poi ce ne sarebbero di cose da scrivere, non credo possano bastare queste poche risposte. RADIO SERRA, ormai, fa parte della storia e chissà che prima o poi non venga fuori un libro. Ti assicuro che sarebbe molto bello perché, per un bel periodo, ci siamo confrontati con la gente comune che quotidianamente ci interpellava per i più variegati motivi e questo succedeva perché i nostri programmi piacevano, erano seguitissimi ed in un certo senso, svolgevano una funzione sociale..
D.L’hai fondato e l’hai gestito, devo dire con grande efficacia, per molti anni, poi l’hai ceduto, perché.
R. I costi erano diventati eccessivi, a quei tempi, infatti, dovevamo comprare i dischi per poter avere la musica da mandare ed un LP costava tredicimila lire mentre per una pubblicità prendevamo trentamila lire, i conti non tornavano più ed io non sono mai stato un bravo commerciante. Le esigenze, poi, cambiavano continuamente e bisognava installare nuovi ripetitori qua e là per poter avere una copertura accettabile, aiuti economici non ne avevamo e quindi non si poteva fare diversamente, non potevo continuare.
D. Penso che Radio Serra sia stato e tutt’oggi, con la sua nuova proprietà, continua ad essere, un punto di riferimento positivo per molti giovani e non più giovani, sei d’accordo.
R. Certo che sono d’accordo anche se, purtroppo, con l’avanzata straripante del video, qualcosa si è perso. Tempo fa, per esempio, al mattino alle ore 7 era impensabile che qualcuno vedesse la televisione. Tutti ascoltavano la nostra trasmissione “Pronto, Buongiorno è la sveglia” con Bruno Marino e da quel momento in poi era un susseguirsi di programmi mirati a seconda dell’orario. Adesso è un po’ più difficile.
D. Ricordi qualcosa in particolare della tua gestione.
R. Ricordo tante cose ma per raccontarle tutte ci vorrebbe molto tempo e spazio, perciò ti elenco quelle più significative come per esempio: quando facevamo le prove, nel 1978, con le bottiglie di birra perché ancora non avevamo i microfoni; quando, negli studi, venivano un sacco di persone, soprattutto abitanti del rione San Gerolamo, perché in televisione, invece che la voce di chi parlava, sentivano i nostri programmi(il nostro trasmettitore non era ancora tarato bene); quando gli addetti al centro ascolto dei Vigili del Fuoco di Catanzaro, nella loro radio, fuori banda, sentivano Don Gerardo mentre recitava, nel mese di maggio del 1978, il Santo Rosario. Indimenticabile, poi, la trasmissione “Radio Serra Estate” ideata da Maurizio Albanese. Era una delle prime dirette esterne che avevamo cominciato a fare(era il 1989). Trasmettevamo da Santa Maria nel Bosco a mezzo di un trasmettitore fuori banda che mandava il segnale ad un ricevitore che stava negli studi in Via Vittorio Veneto e da qui veniva poi rimandato praticamente in tutta la Calabria. Piatto forte della trasmissione era far cantare i turisti, che tra l’altro apprezzavano tantissimo, sulle basi di alcune note canzoni. Il gruppo vincente si aggiudicava i coni gelati offerti dalla gelateria Fiorindo molto apprezzati e gustati dai turisti molto divertiti. Qualche anno dopo, nel 1991, nasceva, in televisione, per la prima volta, il famoso “KARAOKE”, condotto da Fiorello, che per molti versi ricordava quella nostra trasmissione.
D. Tempo fa sono stato negli studi di R.S. proprio in occasione della presentazione di questa rivista e devo dire sono molto belli, ho trovato giovani ed entusiasmo, credo devi essere contento perché a mio parere hai lasciato la radio in buonissime mai.
R. Sicuramente anche Brunello Gallè ci ha messo tanta passione se no a quest’ora, probabilmente, RADIO SERRA, non c’era più.
D. Veniamo adesso a Tele Serra, perchè il progetto è naufragato.
R. Per colpa di un trasmettitore che ha smesso di funzionare proprio mentre facevamo una trasmissione in diretta TV. Costava cinque milioni di lire, dove li prendevamo tutti quei soldi per comprarne un altro! senza, poi, avere nessuna garanzia in caso di guasto provocato, ad esempio, da uno sbalzo di tensione(cosa a quell’epoca molto frequente). Rimane il rammarico di ciò che poteva essere e non è stato perché, tra l’altro, la nostra RADIO è stata la seconda in CALABRIA ad ottenere la Concessione Governativa per trasmettere, è questo rimane, comunque, un grande merito che etc…. Mi fermo qui perché non vorrei diventare tutto ad un tratto antipatico. Ciao a tutti … alla prossima.