La Calabria, terra in cui le radici della storia affondano sottoforma di mito, merita una visita proprio per la sua diversità, sia paesaggistica che culturale. Questa Terra antica ricca di storia, potrebbe rappresentare la punta di diamante di un’offerta turistica impeccabile. Da qui parte il nostro viaggio di scoperta attraverso una regione unica, abbracciata da due mari nel cuore del Mediterraneo. Tra parchi nazionali, riserve marine, coste e altopiani, il panorama calabrese scorre sotto gli occhi del visitatore come un maestoso scenario naturale. Per il nostro viaggio cultural-turistico, ideale per coloro che cercano la solitudine in panorami poco frequentati, scegliamo l’angolo suggestivo all’interno dell’Altopiano delle Serre, uno dei polmoni turistici della neo provincia di Vibo Valentia situato tra la Sila e l’Aspromonte. Questo comprensorio è una zona montuosa e collinare della Calabria che si distingue per l’abbondanza e la salubrità delle acque, per l’estensione di una superficie boscosa formata soprattutto da abetaie, faggete, querce e castagni, nonché da borghi di montagna in fondo a splendidi spazi. A stretto contatto con la cultura storica della terra bruzia, le Serre offrono numerosi spunti di visita. Nell’ampia conca dell’ Ancinale, tra belle foreste è situato l’antico borgo di Serra San Bruno, centro più importante delle Serre Vibonesi ricco di storia e di tradizioni. Il nostro viaggio attraverso la provincia di Vibo Valentia è dedicato soprattutto allo sviluppo e alla promozione di un “Turismo Proprio Sociale” (naturalistico, rurale, sportivo, culturale, religioso, enogastronomico ecc. ) rivolto non solo a giovani, adulti, famiglie, ma anche ed in particolare a persone della terza età e a persone con “bisogni speciali” provenienti dall’Italia e dall’estero. La nostra Serra San Bruno, crediamo sia il luogo ideale per poter promuovere queste differenti tipologie di turismo, anche se non è sufficientemente accessibile a un’ampia fascia di persone svantaggiate per condizione naturale che si trovano ostacolati (da barriere architettoniche) a raggiungere l’ingresso a chiese e altri luoghi del vivere sociale. Una delle maggiori attrattive del nostro territorio oltre alle chiese barocche, è data dalla presenza della Certosa di Santo Stefano (imponente e maestoso complesso monastico primo in Italia e il secondo dell’Ordine certosino) e dal Santuario Regionale di Santa Maria del Bosco, luoghi di culto ideali per un turismo religioso, rivolto soprattutto a persone della terza età e a persone con esigenze specifiche. Un piccolo “paradiso” anche per chi ama il soggiorno attivo. E questo grazie all’invitante, varia conformazione di questa cittadina, che offre situazioni ambientali diverse per qualsiasi tipo di sport di terra, in cui la ricchezza e la buona conservazione ambientale incoraggiano ottime occasioni per un turismo naturalistico/sportivo: percorsi di trekking impegnativi, equitazione, mountain bike ecc.
In questo contesto favorevole e ideale per turisti e pellegrini, l’espansione del fenomeno turistico nel nostro territorio potrebbe rappresentare un’ opportunità di sviluppo, apportare benefici economici, produrre reddito e quindi risollevare le sorti del paese, ma a causa di una serie variegata di fattori, quest’opportunità ritarda a decollare. Ma quali sono i fattori negativi che ostacolano l’espansione del turismo? Prima di tutto bisogna fare i conti con l’economia. Il secondo fattore è quello dell’isolamento secolare della Calabria e del meridione, trascurati da tutti i governi post-unitari, soprattutto l’isolamento del comprensorio delle Serre, lontano dall’autostrada A3, dalle stazioni ferroviarie, dall’aeroporto di Lamezia, collegato soprattutto alla parte Tirrenica da strade statali e provinciali con tracciati risalenti alla dominazione borbonica. Ciò denota una carenza quasi totale di servizi pubblici. Infine manca un’organizzazione regionale, provinciale e comunale che immetta il comprensorio delle Serre nei grandi circuiti nazionali ed internazionali dei tour operator che gestiscono il mercato del turismo. La presente trattazione non sarebbe completa se non si parlasse di un turismo speciale diretto ai diversamente abili. Da un’indagine nelle strutture ricettive calabresi, risulta che pochi operatori turistici ed enti pubblici sono attrezzati per una corretta ricezione nei confronti di persone diversamente abili.
Sarebbe dunque auspicabile una campagna di sensibilizzazione con l’obiettivo di elaborare strategie d’intervento per il superamento di tali barriere, incentivando un sistema di accoglienza turistico-ricettivo attento ai bisogni di persone svantaggiate, il tutto gestito e amministrato da personale specializzato.
Annalisa Calvetta Tourist Promoter