Mercoledì 2 maggio, alle ore 17, la Casa del Cinema dedica un Omaggio a Silvano Onda. Un incontro per ricordare il videoartista e sperimentatore con la presenza del compositore Nicola Cisternino, Tonino Sicoli direttore del Maon di Cosenza, Franco Pivetti direttore di Casartisti, Silvio Cattani artista e direttore dell’Accademia di Spoleto, Anna Lorenzetti critica d’arte. A seguire ci sarà la proiezione di Giochi d’acqua, Jyoyce in fabula, Fake for jazz e Il cielo di Galilei.
Silvano Onda era nato a Serra San Bruno in Calabria, un luogo magico immerso tra la Sila e l’Aspromonte. È lì che si trova la storica Certosa dei monaci di clausura, antichissima e silenziosa, rimasta in vita anche grazie a una simbolica occupazione e uno sciopero della fame fatto da Onda e da altri artisti quando, per una crisi di vocazioni, la Certosa nel 1975 ha rischiato di chiudere. Gran parte della sua vita di artista Silvano Onda l’ha poi trascorsa a Venezia, dove è morto nel 2010.
L’Omaggio a Silvano Onda è un’occasione per raccontare e riflettere sulla sua opera di artista, votato soprattutto alla sperimentazione. La sua videoarte è stata negli anni Ottanta un’esplorazione coraggiosa che ha intrecciato immagini, tracce sonore, elettronica, attraversando poi gli anni Novanta e Duemila. Un assaggio delle sue sperimentazioni sono i due video presentati a fine conferenza: Giochi d’acqua, Jyoyce in fabula, Fake for jazz e Il cielo di Galilei.
L’Omaggio a Silvano Onda, sarà alla Casa del Cinema mercoledì 2 maggio a partire dalle ore 17. Ingresso libero fino a esaurimento posti. Prenotazione consigliata a partire dalle ore 9 dello stesso giorno, chiamando il numero 0412747140.
Grazie per l’attenzione
Vi aspettiamo alla Casa del Cinema
Breve biografia dell’artista Silvano Onda
E’ nato a Serra San Bruno (VV) il 26 gennaio 1948. Fin dai primi anni di scuola rivela la sua tendenza per il disegno e la pittura. Questa passione, che lo accompagnerà per tutta la vita, lo porta ad interessarsi di Arte, di Cultura e di Storia, settori verso i quali orienta i suoi studi e le sue ricerche. Giovane ribelle e anticonformista sceglie di lottare in favore dei più deboli e degli oppressi. Combatte sempre per il trionfo della giustizia sociale e per la difesa dei diritti civili. Nel 1975 da Grenoble arriva la notizia della chiusura della Certosa di Serra San Bruno. Silvano organizza uno “sciopero della fame” e piazza una tenda davanti le mura della Certosa, iniziando un penoso digiuno insieme a due compagni: Antonio Amato e Salvatore Dominelli.Quel digiuno, più di ogni altra protesta e petizione, convince il Capitolo Generale a mantenere aperta la Certosa. Sollecitato dagli spunti artistici che il suo paese natale gli offre fino all’età di 18 anni, Silvano sceglie di spendere la sua vita nelle città dove l’arte è di casa: Roma e Venezia. Dopo il Diploma, infatti, decide di proseguire gli studi e si trasferisce nella Città Eterna, scrivendosi all’Accademia di Belle Arti presso cui consegue, dopo una regolare frequenza dei corsi accademici, la Laurea in Discipline Pittoriche. Il titolo gli offre la possibilità di inserirsi nell’ambiente scolastico e dedicarsi all’insegnamento. Nel 1974/75 frequenta e supera i corsi abilitanti per l’insegnamento di Disegno e Storia dell’Arte. Inizia, così, la sua carriera nella scuola come professore che, per molti anni, lo vede impegnato in attività didattiche, condotte con grande passione culturale tramite una collaborazione discente‑alunni che va al di là dei semplici programmi scolastici. Il suo sguardo e il suo interesse cominciano a spostarsi verso la città artistica per eccellenza: Venezia.Qui trova un campo di ricerca di proporzioni illimitate che lo porta a passare molte ore del suo tempo negli archivi e nelle biblioteche dove rintraccia, soprattutto nella Marciana, orme indelebili d’arte e di storia che riguardano anche la cittadina di Serra San Bruno e la sua Certosa. Scopre alcuni autori, ancora sconosciuti, di opere d’arte custodite nelle chiese e nelle stessa Certosa ed interpreta il significato di alcuni simboli presenti in dette opere che nascondono ancestrali segreti, legati alla storia e alle tradizioni locali. L’amore per l’arte si riaccende in lui col contatto con gli alunni e nel 1977 si scrive alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università “Cà Foscari” di Venezia. Qui consegue, dopo quattro anni, la Laurea in Conservazione dei Beni Culturali, discutendo la tesi su: “Il terremoto dell’8 settembre 1905 in Calabria e le ricostruzioni antisismiche dei Comitati Nazionali Pro‑Calabria”. Nel 1982 diventa titolare della cattedra di Disegno e Storia dell’Arte presso il Liceo Scientifico “Benedetti” di Venezia dove si trasferisce definitivamente con la famiglia ed insegna ininterrottamente per 28 anni. In questo periodo svolge, compatibilmente con l’attività d’insegnamento, ricerche e studi presso biblioteche ed archivi italiani ed esteri e accumula un sostanzioso apparato documentario su svariati temi scientifici nei settori dell’Arte e dell’Architettura, incentrati soprattutto sull’Arte veneziana del ‘500 e sugli apparati a stucco. In particolare per il tema del rapporto tra Gioacchino da Fiore e il ciclo musivo marciano lavora in stretto collegamento con il Canonico di Chartres, père Joseph Lemarie, che conduce anch’egli studi sull’argomento. Nello stesso tempo non tralascia di interessarsi e approfondire la ricerca sull’arte e l’architettura in Calabria con particolare riguardo alla Certosa bruniana di Santo Stefano del Bosco. Nel 1999, su incarico del seggio priorale della Confraternita di Spinetto, scrive il saggio monografico: “La Chiesa dell’Assunta di Spinetto nella storia civile e religiosa di Serra San Bruno”. Il libro riporta fedelmente la storia, l’arte e le tradizioni religiose legate a questa Chiesa. L’opera, data in dono dalla Confraternita a papa Benedetto XVI in occasione della sua visita a Serra San Bruno il 9 ottobre 2011, riceve il plauso dello stesso Pontefice che, tramite il cardinale mons. Peter B. Wells, ringrazia, esprimendo apprezzamento e gradimento per il dono ricevuto. Altri studi sono avviati da Silvano sulla Certosa di Serra San Bruno. In uno di questi studi egli perviene alla conclusione che la facciata della chiesa dell’antica Certosa, distrutta dal terremoto del 1783, per molto tempo attribuita al Palladio, è stata realizzata, invece, su disegno di Leonardo Da Vinci. Questa ipotesi viene ripresa e confermata subito dopo dal prof. Carlo Pedretti, direttore degli studi leonardiani dell’Università di Los Angeles (USA) che in un suo articolo, pubblicato sull’Osservatore Romano del 25/02/2011, avvalora questa tesi. Nella città lagunare Silvano ha modo di dedicarsi alla ricerca sull’arte veneziana e approfondisce lo studio su alcune importanti chiese tra cui quella di San Francesco della Vigna e quella della Salute. In merito a quest’ultima la trasmissione televisiva “Voyager” nella puntata del 23/11/2009 intervista Silvano sui misteri che avvolgono questa Chiesa . Silvano Onda muore a Venezia il 1 febbraio 2010, divorato da una malattia inguaribile che spezza prematuramente i suoi ambiti progetti di artista, di ricercatore, di studioso e di storico dell’arte nel momento in cui sta per raggiungere l’apice della notorietà.
PUBBLICAZIONI
-Relazioni nei “Documenti dell’IRRSAE”, Marche e Veneto;
-Articoli sulla pittura Veneta del Cinquecento in “Diario di Venezia” (terza pagina), 1980 – 85;
-Arte e Psicanalisi, in “Spirali” (MI), 1980;
-Il quadrato armonico, in “Musicalchemica” (La Fenice, VE), 1988;
-La poetica delle nuove tecnologie, in “Scritture e Oltre” (PD), 1990;
-La pittura colta di Francesco Caivano. in “Brutium” (RC), 1992, n. 2;
-L’ eremo di Santa Maria della Torre : arte, forme e modelli di vita dei primi eremiti certosini. Cosenza, 1992;
-Pittura al femminile nel Carda trentino, presentazione nel Ctalogo della mostra 1994-95;
-Lettura storica e architettonica del Molino Stucky ediz. Marsilio Venezia, 1995;
-Cima da Conegliano e la casa in Contrà dell’ arfosso di Tìziano Vecellio. in “Le tre Venezie” (TV), 1996;
-La chiesa dell’ Assunta di Spinetto (Serra S. Bruno), Gasparoni Venezia, 1999;
-La chiesa di S. Francesco della Vigna (Venezia). Litostampa -Mestre, 2004.
-Il misterioso frate Antonio che tra le mura della certosa parlava di arte e scienza. Rivista del Santuario Regionale Santa -Maria del Bosco, 2005.
-Ricordo di Erminio e della nostraon thè roadpubblicato sulla Rivista Santa Maria del Bosco – Serra e dintorni, nel 2005