Presentazione del Direttore: Dedichiamo questo articolo in omaggio al nostro concittadino Luciano Pisani che all’inizio degli anni 70’, fu una meteora di talento naturale che illuminò per poco il calcio serrese ( nell’ambito della forte squadra) e che potenzialmente poteva divenire un campione a livello nazionale e forse oltre, ma il Fato si frappose al suo successo, servendosi di persone incompetenti e sprovveduti che non capirono l’importanza dei due provini nel Catanzaro, così segnando negativamente il futuro calcistico del giovane serrese. CHI più di Nzinu Iorfida poteva scrivere questo articolo! Lui appassionato ed esperto di calcio fin da tenera età, ha vissuto in prima persona la vicenda personale di Luciano Pisani. Con linguaggio tecnico e romantico intriso di dispiacere e costernazione porta a conoscenza il lettore di dettagli fino ad oggi, solo mormorati…! Quelli della mia generazione, più piccoli di Nzinu, ricordiamo che lui venuto da Catania ( dove lavorava il padre ), ci insegnò a memoria la formazione del Catania…”Vavvassori, Lampredi, Gambardella, Magi, Bicchierai…ect” che ancora rammentiamo con affetto.
“…il pallone sorvola quel gigante di Gino MALDERA, plana sull’altro piede del diciottenne Luciano Pisani che lo deposita con un morbido pallonetto alle spalle del portiere Pellizzaro! Bravissimo, un gesto da vero fuoriclasse esclama Carmelo DI BELLA tecnico prestigioso, premiato con il Seminatore d’oro, come migliore allenatore della serie A di calcio, ai tempi del Catania e venuto a Catanzaro per trarre dal rischio di retrocessione la squadra del mitico Presidente avv. Nicola Ceravolo”.
“…esile, snello quasi diafano, nel riscaldamento pre partita tutti lo osservavano con malcelato stupore. Cosa potrà mai dimostrare al cospetto di calciatori affermati e fisicamente prestanti alcuni dei quali provenienti dal campionato di serie A, fra tutti il già citato Maldera che con il Milan aveva giocato la Coppa dei Campioni. Invece, durante la partita Pisani dimostra con giocate di classe rapide e veloci sia la sua struttura fisica – apparentemente non adatta per un calciatore- sia la sua forza…i piedi sfiorano appena l’erba del campo; è una gazzella imprendibile; imposta l’azione, rivuole il pallone, conclude in rete con estrema naturalezza.
Si era messo in evidenza nella squadra di calcio del suo paese ( Serra San Bruno, all’inizio degli anni 70’ ) che dopo un’assenza di qualche anno dai campi di gioco, era tornata da qualche anno sui campi di gioco e partecipava, rinverdendo i fasti della serrese degli anni 50’ , poi, della Polisportiva Libertas Serrese degli anni 60’, al campionato regionale di categoria II nella stagione 1973/74… Tornando all’avventura catanzarese del provino di Luciano…Di Bella si avvicina al responsabile della squadra primavera e gli sussurra: “riferisci al Presidente ( Ceravolo ) che questo ragazzo merita di essere inserito nell’organico della squadra. E’ un talento naturale dal futuro calcistico interessante. Il futuro immediato, invece, avrebbe smentito l’euforia e la speranza che aveva suscitato la sua prova in quel radioso pomeriggio allo stadio “Militare” di Catanzaro. La squadra del capoluogo inizia la preparazione al campionato di serie “B” 1974/75; a Di Bella che aveva portato a termine il compito di salvarla, subentra Gianni di Marzio. A questo punto Luciano PISANI viene richiamato per un ulteriore provino con il nuovo allenatore. Anche in questa occasione farà sfoggio di tutte le sue doti tecniche. I dirigenti giallorossi contattano quelli della serrese. Sembra quasi fatta. IMPROVVISAMENTE, però, la trattativa si complica e l’epilogo finale si consuma in una definitiva rinuncia da parte della società giallorossa al giovane calciatore di Serra San Bruno. Tutto ciò fu di conseguenza, come si è narrato nel tempo, di una eventuale pretesa comproprietaria, da parte dei dirigenti serresi sugli sviluppi futuri del giovane calciatore…Ancora a oggi, tuttavia, ci si chiede come mai non fu concessa la possibilità ad un’autentica promessa del calcio di dimostrare ad altri le sue doti calcistiche. La sua corsa fulminea e leggiadra, i suoi estri, le sue movenze accompagnate ad una visione di gioco che solo i grandi campioni riescono ad esprimere! Ci viene in mente un grande del calcio olandese e mondiale: J. CRUJff! Il nostro Luciano a distanza di pochi mesi dalla vicenda ( opportunità di sfondare nel calcio ) in questa sede sommariamente esposta, lascerà per sempre il calcio giocato.
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