Questo post, preparato nel mese di maggio, l’avevo quasi dimenticato. Ma sicuramente è questo il periodo migliore per pubblicarlo perchè vi farò conoscere uno dei posti più suggestivi della mia terra.Oggi ci spostiamo infatti nelle Serre Calabre e questa pizza è una delle prelibatezze tipiche di Serra San Bruno, ma diffusa in tutto il territorio vibonese in diverse varianti: si va dalla versione più semplice e leggera, per finire a quella più robusta che prevede l’utilizzo dei ciccioli di maiale e di uova sode. Per poter gioire del piacere e del sapore della “pitta china” bisognerà chiaramente raccogliere i fiori di questo arbusto, ” li pipi di maju” o “cuccu”, alto 3/4 metri, tra maggio e luglio e farli seccare all’ombra in un luogo abbastanza areato. Per chi volesse si possono conservare nei barattoli ricoperti d’olio.
500 gr di farina 00
250 circa di acqua
mezzo cubetto di lievito di birra ( l’ideale sarebbe il lievito madre )
50 gr di grasso o di olio evo
sale q.b.
Ripieno:
350 gr di cipolle di Tropea
200 gr di olive verdi
5/6 acciughe sott’olio
sale
una manciata di fiori secchi di sambuco
olio evo.

Per non farla indurire e darle un pò di colore spennellate la superficie di olio. Infornate a 180° per 30 minuti circa, preferibilmente in un forno a legna. Ma indubbiamente, aldilà del metodo di cottura, questa pitta sarà sempre molto appetitosa.
