Faceva paura ai bambini di allora quando all’imbrunire o la sera accendeva i suoi occhi rotondi e con il suo naso sporgente avanzava con un rumore assordante fra le viuzze di San Giluormu o lu Zaccanu e i monelli dell’epoca si aggrappavano sul retro per farsi un giro gratuito di qualche minuto. Era forte e robusto e trasportava tante cose che servivano alla popolazione per i loro bisogni quotidiani. Si trattava del furgone a tre ruote costruito dall’industria GUZZI specializzata in moto e motorini, considerato fratello maggiore della più piccola moto ape Piaggio e adibito a lavori più pesanti e non facile da guidare. Il TRIRUOTI ebbe un ruolo e una utilità negli anni passati ( dagli anni 50’ in avanti ) quando non c’erano altri mezzi di trasporto; questo breve articolo è stato scritto in omaggio ai proprietari di esso che lavorarono sodo per mantenere le loro famiglie. Cilindrata 500 e con un peso quasi di 17 quintali ne poteva trasportare altrettanti ( qualche volta fino a 26 quintali ), con le sue 5 marce + 1 poteva raggiungere una velocità di 60 Km orari quando era vuoto! Oltre il posto per il guidatore, era munito di un altro posto per l’eventuale aiutante. Nei primi anni della sua comparsa poteva costare fino ad 800 mila lire ( 400 euro di oggi ) e si trovava di seconda mano anche per 500/600 mila lire. Il moto Guzzi, caricato a mano, trasportava sabbia, mattoni, cemento, ferro, legna, stabio e quant’altro, dalle varie località di vendita fino a casa dell’utenza, durante tutto l’anno e il viaggio all’inizio costava 400 lire per poi aumentare man mano nel tempo! Il primo serrese che lo comprò verso la metà degli anni 50’, fu Domenico Pisani ( MICUZZU DI MONARCA, zio di Giovanna Belcamino e pro zio di Michele, Rosalba e Francesco Ciconte da parte materna ) che dopo poco tempo si traferì in Canadà; subito dopo comparve quello dei fratelli PEPPE E VINCENZO CALLA’ ( figli di Nicola LU GALLU ); Peppe è stato quello più costante perché annovera il primato di avere usato il Guzzi per oltre 50 anni al contrario degli altri autisti che o prima o dopo abbandonarono questo duro lavoro. Mi racconta lui che una volta trasportò una donna che aveva partorito, dalle località “Divisi” di Serra verso il centro abitato per essere meglio curata dal medico di famiglia. Il marito sistemò un materasso sul “cassone” e poi la donna fu poggiata su di esso. Subito dopo lo comprò NICOLA GALEANO ( Pitrizzi ) e iniziò l’attività di autotrasportatore con i figli più grandi. Quasi in contemporanea iniziarono a lavorare i fratelli MICHELINO E BRUNO PISANI ( figli di Don Luici ); a tal proposito ci dice Michelino, poi divenuto noto noleggiatore delle Serre: “ quando tornai da militare mio padre l’aveva già acquistato e l’usava mio fratello Bruno in seguito trasferitosi in Canada!”. Dopo qualche anno il “triruoti” fu comprato ed usato per i molti anni dai fratelli TURI E PEPPE RACHIELE ( Paranza ); anche loro sono stati costanti in questa attività di autotrasportatori, interrotta da altri lavori nel settore pubblico e purtroppo dalla morte prematura dell’uno e dell’altro. A Spinetto fu acquistato da TURINU CARCHIDI ( Lu Buffu ) che ebbe una parziale “competenza territoriale” per il noto quartiere della nostra cittadina. Ricordiamo ancora Riccardo Vavalà ( di “Biagina ) che abita ad oggi alla località Scorciatina. Reduci ed irriducibili autisti di questo mezzo storico, sono rimasti l’estroso PIETRO RACHIELE ( Paransa, nipote di Turi e Peppe ) e il riservato DOMENICO CALLA’ ( figlio di Peppe Callà “Lu Gallu” sopra menzionato) che continuano a fare circolare il moto Guzzi per hobby e in omaggio alla loro tradizione familiare. Per questo li ringraziamo a nome della cittadinanza serrese. I bambini di oggi non hanno più paura nel vederlo circolare, i turisti lo fotagrafano per curiosità intellettuale e noi residenti lo consideriamo come un prezioso oggetto del nostro bagaglio culturale che mantiene viva la memoria della tradizione.
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