Ogni tanto o quasi sempre, io ritorno indietro, indietro nel tempo e la memoria mi porta alla mia fanciullezza e, fra le tante vicende passate, si può dire che io rivivo alcuni episodi tra cui quelli relativi alle “battaglie” tra Terravicchiari e Spinittari. Già, proprio cosi.
Come ormai è saputo e risaputo, l’abitato di Serra San Bruno era situato solamente nella zona che ora chiamiamo Terravecchia. Spinetto non esisteva. Nel 1783 una fortissima scossa di terremoto distrusse case, strade, chiese . Si è tentato inizialmente di ricostruire il paese, ma non è stata opera facile per tanti motivi. Piano, piano qualcuno ha trasferito il proprio domicilio costruendo qualche baracca in legno nell’ampia pianura piena di rovi e spine (spineto) oltre l’Ancinale verso la Certosa. Un dei problemi principali era anche l’impossibilità di poter fare le funzioni religiose dato che le due chiese (Addolorata e Matrice) erano impraticabili. Alcuni, quindi, hanno pensato di costruire con tavole di legname una provvisoria chiesa matrice nella nuova area. Così fu fatto e tutte le funzioni religiose, alla guida del sacerdote don Vincenzo Giancotti. Con il passare del tempo. L’afflusso dei fedeli verso questa chiesa è diventato enorme, tanto che alcuni serresi, non potendo ricostruire la propria abitazione nella terra vecchia, ha voluto fare tutto nella pianura oltre l’Ancinale: così fu e così sorse lu Spiniettu .
Tutto questo ,però, ha comportato un contrasto netto tra coloro che volevano l’espletamento di tutte le funzioni religiose nella vecchia chiesa Matrice e quelli che sostenevano che ormai la nuova chiesa doveva essere e rimanere di Spinetto. Così nacque la rivalità tra le due zone di Serra. nel tempo ci sono stati litigi, risse che portarono anche lutti nelle famiglie, dato che alcuni per sostenere la loro tesi si recavano arriedu lu Palumbu (oggi alle spalle di la chiesuledha ) si sfidavano a duello con coltelli o altre armi.
Non voglio andare avanti per raccontare altri episodi cruenti di litigi e rivalità già descritti da mio fratello Sharo nella sua opera “Sull’Ancinale). Io voglio ricordare che tale rivalità tra Terravecchiari e Spinettari è durata fino agli 50 , se non oltre. Ai tempi mie, per noi bambini o ragazzi, oltrepassare il ponte dell’Ancinale era un problema: era quasi sempre una lotta tra quelli di Spinetto e quelli di terra vecchia. Ci sfidavamo noi terravecchiari da una sponda e spinettari dall’altra scagliandoci sassi o altra roba. Più di una volta qualcuno di noi è ritornato a casa con la testa macchiata di sangue. Come si sa, in tempo l’unico edificio scolastico era a Terravecchia. Le aule erano piene di bambini dei due rioni. Anche in classe ci stuzzicavamo e ci sentivamo nemici. Ricordo che all’uscita (allora non venivano i genitori a prelevarci) le liti non mancavano e accompagnavamo i nostri “nemici” fino al ponte. Arrivati là, facevamo subito marcia indietro, perché li Spinittari diventavano subito i padroni della zona e guai per noi Terravicchiari a varcare il loro confine.
Chiudo con altri particolari. Non so se qualcuno ricorda la fontana pubblica che si trovava nel piazzale di fronte alla chiesa di Spinetto (vedi foto ricostruita dietro miei indicazioni dal grande artista Vitantonio Tassone). Era un capolavoro. Un corridoio di circa cinque metri chiuso lateralmente da grosse lastre di granito. All’interno, attaccate a queste lastre c’erano altre lastre di granito che formavano i sedili. Alla cima del corrodoio era posizionato un fascio littorio dalla cui falce scorreva acqua potabile. Questa era la fontana della chiesa di Spinetto. Là io e i miei compagni di gita, ci fermavamo il giorno di la Pinticosta al ritorno dal bosco di Santa Maria, per rinfrescarci e assaporare quell’acqua ristoratrice. Ebbene, qualche volta anche là noi Terravicchiari abbiamo avuto qualche litigio con i nostri “nemici” Spinittari La fontana è stata distrutta dagli antifascisti serresi nel 1944 quando ormai il Fascismo finì di governare l’Italia.
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