Da un trafiletto scovato nel mio archivio di ritagli di giornale leggo di un serrese del quale si è parlato pochissimo, insomma par dimenticato. Neanche don Leonardo Calabretta ne scrive nel suo “Serra San Bruno” edito da SudGrafica di Marina di Davoli nel 2000.
Era il 1996 e al Concorso internazionale di Composizione “Premio Città di Trieste” veniva assegnata ad una concorrente una targa in memoria di Vincenzo Manno serrese.
Nel suo pur breve arco di vita (1888 – 1916), “non potè manifestarsi in pieno per aver donato eroicamente alla Patria la vita e l’arte” come ricorda il Maestro Luciano Chailly e pur si era reso protagonista di notevoli affermazioni nel campo della musica come compositore, pianista e direttore di orchestra. Si era arruolato volontario nei primi mesi del 1916 al conflitto mondiale, ma a Nova Vas, sul Carso, il 10 ottobre di quell’anno cadde vittima di un attacco austriaco. Troppo giovane! Era entrato, comunque, nel gotha dei migliori musicisti del tempo lasciandoci un curriculum di tutto rispetto. Si era diplomato in Composizione nel 1914 alla Scuola di Antonio Savasta presso il “S. Pietro a Majella” di Napoli. Medaglia d’argento, nel 1912, come compositore in un concorso nazionale a Perugina; pianista molto ricercato e assiduo frequentatore di sale da concerto; direttore d’orchestra al San Carlo di Napoli e al Petruzzelli di Bari voluto da Pietro Ma scagni.
Era già stato scritturato per vari concerti anche all’estero, come a Denver nel Colorado. Non potè assolvere a questi impegni, non potè godere di maggiori successi: venne la guerra.
Tutto qui quel che si sa di Vincenzo Manno, nostro illustre concittadino, con l’auspicio che vengano fuori ulteriori approfondimenti. Con l’auspicio soprattutto che venga ricordato, in una qualche maniera, dalle istituzioni locali sempre che queste ne abbiano la voglia visto che sono continuamente in altre faccende affaccendate!