Ho immaginato la vita
in castelli incantati
Poggiavano su stalattiti,
gocce artiste e millenarie
che ammaliano lo sguardo
di chi s’addentra nel
ventre della terra
Ho immaginato la vita
stagliarsi in torri d’avorio
che scrutano il mare
quando accarezza
la costa per
rubarle il cuore
L’ho immaginata in un
prato fiorito dove
le cicale duettano
coi grilli canterini
e le falene danzano
con le lucciole vivaci
Ho visto le aurore sfuocate
e i suoi tramonti ammalianti
pleniluni sotto canti di stelle
Poi ho aperto gli occhi
I castelli erano di ghiaccio
e il mare infuriava
sulla battigia strappandone
i pezzi antichi
il prato era un deserto
e la luna era sparita
inghiottita dalla notte scura
Silenziosa ho rivolto
gli occhi al cielo
Alle stelle ho chiesto
di far luce, poi…
ho immaginato ancora
la vita