Che strano
non conoscevo più
questo freddo umido
che arriva da lassù nella vallata
oltre il ponte sul fiume.
Freddo pungente
che pur mi ha accompagnato
tante notti
dalla Scorciatina allo Spinetto
e poi lì le acque d’Ancinale
che mi trafiggevan le orecchie
anzi me l’han proprio bucate.
E la piazzetta che mille sere
mi ha visto giocare
con la palla di latta
aspettando il povero padre
chiudesse mille volte
con quel chiavone
il suo nido di tanta rinunce.
E poi i tetti rossi
e le lamiere vecchie di tanta pioggia e ruggine.
E il silenzio dei vecchi vicoli
silenzio di abbandono
silenzio da spavento
solo interrotto dalla campana della prima messa,
le stesse campane che io stesso ho sempre suonate.
Serata serrese
tra rimpianti e lacrime.
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