Da Terracina la figlia spirituale di Mamma Natuzza ci offre il messaggio più vero e più vivo di una sintesi di vita intesa in una chiara simbiosi tra uomo e Dio.
Nel 2012, per i tipi della Alefh di Firenze, ha pubblicato il libro “Natuzza – Il Cielo sulla Terra”.
Una pubblicazione che ha avuto il privilegio di essere insignita della Mensione d’Onore al Premio Metauros 2013 e che il mariologo Filippo Marino ha così motivato: “ ha il pregio di farmi gustare il parallelo, direi meglio l’assonanza, tra la veggente Natuzza e l’Angelo Santo, anzi il saliscendi degli angeli che indirizzano i fedeli a gustare vedere quanto è buono il Signore”.
La stessa Autrice chiarisce che “ciò che si scopre durante il cammino di fede, non dobbiamo tenerlo per noi, ma annunciarlo, gridarlo e testimoniarlo nonostante il rifiuto e la resistenza da parte di molti”. È, in fondo, quel che diceva Mons. Christoph Schonborn, “il Cristianesimo è una comunità di racconti e penso che dobbiamo riscoprire il raccontarci a vicenda cuò che Dio fa della nostra vita”. Ed ancora. In presentazione don Giovanni Cananzi, Padre spirituale dell’Autrice, vede il libro come “una sorta di diario intimo e personale in cui l’autrice racconta e condivide con chi legge la sua esperienza umana e spirituale, alla ricerca del senso profondo del suo vissuto”. E non solo. È una ricerca come “scoperta della fede, come cifra interpretativa della realtà, del proprio vissuto e di tutti gli accadimenti quotidiani di cui ogni vita è costellata”.
Un libro – scrive ancora don Cananzi, che ha l’obiettivo di spingere “il lettore a guardarsi dentro e scoprire, anche nella propria vita, quel tesoro che ha già dentro e che magari è rimasto sepolto dalla polvere della superficialità e dalla pigrizia, tipica dell’uomo contemporaneo.”
Autrice di tanto patrimonio spirituale è la musicologa Anna Rita Mattei da Terracina, figlia spirituale di Mamma Natuzza. Il libro offre anche poesie – preghiera appassionate e scritte con linearità e fluidità disarmante che ci coinvolgono, ci attraggono. Come la lirica Dedica a mamma Natuzza: “Oh tenera “mamma”, dolcissimo amore,/nel libro dei Santi sicuro è il tuo nome/ Baciata dal Cristo con piaghe e dolor,/la Vergin Maria moriva d’ardor./In Ciel, ora sei, eterna preghiera,/così come in Terra ti offristi sincera./Pei figli perduti tu supplichi ancor/salvezza e perdono al Padre d’Amor./Si innalzi nel Cielo, tra gli Angeli in cor,/un inno di lode e il mio grazie ancor.” Lo spirito della poesia, della preghiera, appare nella gioia interiore dei versi e nella trascendenza delle parole e ci conduce, per mano, verso la coscienza del dolore umano e verso l’elevazione.
E in “Gesù….accarezzaci il viso/e bagna le Tue mani delle nostre lacrime./Sul cammino della vita… trasformale in preghiera!/…In questo nugolo di sofferenza…..aiutaci!/…Gesù, al varcare della Tua soglia,/mentre galleggiamo nudi/ nel mare delle nostre miserie,/prendici per mano e ….salvaci./ Fa’ che riposiamo in Te perché/solo la Tua Parola sarà la nostra forza”, si colloca il messaggio più vero e più vivo di una sintesi di vita intesa in una chiara simbiosi tra uomo e Dio. Ed è proprio in questo che la pienezza della trascendenza si eleva come guida spirituale e come punto di confluenza degli interessi umani che si fruttificano nella volontà di comunicare agli altri, oltre la nullità delle cose, le rivalse dinanzi all’eternità dei valori.
E la poetessa di Terracina ci regala ancora altre poesie di alta liricità, scritte in momenti diversi, che, pur tra cedimenti e lacrime, tra sogni trafitti e delusioni, si fanno richiesta d’amore e al tempo stesso di preghiera. I suoi versi, come i racconti, sono ricchi di passione, di tenerezze e di abbandoni in Cristo; scritti toccanti e drammatici e pur pervasi di gioia che ricordano le ferite della nostra Storia. Eppur si può guarire, è possibile guarire se – ci ricorda Anna Rita – accogliamo “ Gesù [che] si presenta nella tempesta, nel vento implacabile e il seme che getta deve radicarsi, morire, diventare pianta e poi albero dalle ampie fronde”.
Come Nel mare dei ricordi, versi che ricordano come:“Nella tempesta del tuo cuore/si affollano pensieri/come onde increspate.//In questo mare di ricordi/un battello naviga solitario;/al suo timone una mano incerta/che non sa riconoscere la meta/e due occhi smarriti che non/vedono orizzonte.//Alza il tuo sguardo al cielo/e in ogni raggio di sole,/che scalda prepotente la tua anima,/riconosci la voce di Dio/ che, come profumo di vento,/soffia sul tuo cuore.//Lacrime di adorazione/placano il tormento/e si inabissano in un/ sacro sogno d’Amore.” Poesia asciutta, carica di umanità che la ricca spiritualità di Anna Rita consente e lascia trasudare, tra i versi, tra le pagine del suo intimo diario, una tensione partecipe della realtà storico-umana che viviamo e che ha il dono di trasformare lo smarrimento, il dolore, in tranquillità di vivere con l’occhio rivolto alla grandezza di Dio. E in questo cammino è accompagnata dalla fedele amica, La musica dell’anima che “Compagna di vita/dolce ed armoniosa,/soave e delicata,/passionale e struggente,/specchio della mia anima,/note di un concerto/che raccontano di me.//Compagna di vita/dei momenti più tormentati,/dei momenti più appassionati/in cui l’essere è meno del donare,/è meno dell’amare,/è meno del soffrire,/ma è più….del morire.”
Ora attendiamo, con fiducia e speranza, di leggere e cum-prendere le poesie, le preghiere, le testimonianze di Anna Rita Mattei nel libro In intimità con Maria di prossima pubblicazione.