Un secolo attraverso lo sguardo di un diplomatico
Come meglio può essere interpretato un secolo così ricco di avvenimenti e di svolte come il Novecento? Esso può essere guardato come “il secolo delle rivoluzioni”, come il secolo che ha registrato il maggior numero di tentativi di sovvertire in maniera radicale la tradizione e l’ordine esistente, toccando in profondità tutte le manifestazioni umane: quindi non solo la politica, ma anche ed in primo luogo la scienza, l’arte e il pensiero. I protagonisti della storia del Novecento sono gli “stati nazionali” ma, al di là di questi attori tradizionali, altre formazioni hanno occupato il proscenio del secolo: come il modello di economia e di società capitalistica, o quelle che possiamo chiamare visioni del mondo, ideologie e utopie e i loro autori; e ancora, un altro grande protagonista, forse il meno visibile, ma non per questo meno importante: il tempo. Forse mai come in questo secolo l’uomo ha avuto un rapporto così complesso con il tempo, sia quando l’ha voluto bruciare che quando l’ha voluto dilatare. Il tempo è componente essenziale delle rivoluzioni, tanto che il diverso modo di porsi di fronte al tempo e la differente durata di quest’ultimo, possono generare differenze importanti tra un tipo e l’altro di rivoluzione: avremo così, a seconda dei casi, rivoluzioni “classiche”, “conservatrici” e “messianiche”. L’utilizzazione di queste diverse forme di rivoluzione come strumentario interpretativo ha offerto non pochi vantaggi: grazie al loro ausilio, l’Autore – come spinto dall’anelito ad esplorare in profondità il secolo di riferimento della sua generazione – è riuscito ad offrire spiegazioni convincenti non solo di fenomeni del passato come il germanesimo o il nazismo ma anche attuali come il terrorismo islamista, la globalizzazione, le migrazioni.
Giuseppe Calvetta, nei quarant’anni di servizio diplomatico, ha svolto gran parte della sua carriera nella diplomazia multilaterale, sia all’estero che da Roma, trattando varie tematiche: da quelle dello sviluppo dei PVS a quelle dei rapporti Est-Ovest, da quelle migratorie a quelle comunitarie e dei diritti umani. Tra i suoi numerosi incarichi all’estero è stato in servizio alle Ambasciate di Brasilia e Parigi, a Ginevra – Nazioni Unite, a Bruxelles – Unione Europea; e quindi, dopo un passaggio alla Farnesina come Presidente del Comitato Interministeriale dei Diritti Umani, Ambasciatore d’Italia a Dakar con competenza su Senegal, Mauritania, Gambia, Isole di Capoverde, Mali, Guinea Conakry e Guinea Bissau.
Il libro è disponibile sul sito Edizioni Franco Angeli