“Uomini avvoltoi insaziabili di disgrazie umane, iene sbavanti…”
Poeti che nel silenzio, nella contemplazione delle notti estive o tra il rumore piacevole dello scorrere dell’acqua nelle aperte campagne, sanno disegnare la grandezza, la piacevolezza e l’amore delle piccole cose, della donna, della propria donna, dello scorrere della vita anche se talvolta “colmo di miserie”
Tra questa schiera di poeti annoveriamo Gianni Tessitore nativo di Cirò Marina (1946) e crotonese di adozione. I grandi problemi della vita, gli interrogativi che ogni uomo si pone per ricercare una risposta convincente alle proprie domande, il conflitto che sorge nella mente di ognuno tra la profonda sensazione dei sentimenti e l’incapacità della mente a soddisfare il proprio io, l’incomprensibilità tra l’oggi e il domani, la frattura tra le culture delle diverse generazioni, tra presente e passato costituiscono i motivi di fondo che sorreggono la poetica e la pittura del Tessitore. Le riflessioni del nostro poeta sorgono in modo spontaneo, tra i fatti e misfatti che si originano in modo occasionale e si pongono come interrogativo intimo, personale.
Sul rovescio della medaglia
Uomini
sottospecie di lupi
affamati,
orde fameliche
avvolti dal perbenismo
pronti a sbranarsi
ad ogni occasione.
Uomini
avvoltoi insaziabili
di disgrazie umane,
iene sbavanti
che gioiscono del male
idolatri dell’arrivismo
e del Dio denaro.