Gli anni dell’adolescenza, gli anni più belli di tutta la vita dove emozioni e sensazioni si uniscono a formare qualcosa di grande. E a rendere tutto fantastico e speciale contribuisce l’amicizia. Quell’emozione che colma tutti i vuoti e dà spazio ad una gioia incondizionata. Non esiste un amico perfetto, perché non si è perfetti, specialmente alla nostra età, con le nostre paranoie e preoccupazioni infinite. Un amico non deve e non può essere perfetto perché ognuno ha i suoi difetti ma un amico è tale quando sa accettarti così per come sei. Deve essere quella persona che ti aiuta ad affrontare i momenti difficili e non è solo presente quando va tutto bene; deve farti tornare con i piedi per terra quando la rabbia, il dolore ti prendono all’improvviso e vorresti rompere tutto; deve stare lì a sentire i tuoi discorsi, a farti sfogare senza interromperti fino all’ultimo secondo, a sentire le tue urla, le tue parole andate a male piene di parole proibite e di idee sbagliate. E’ la persona che ti incoraggia, che con un semplice sguardo capisce quello che hai da dire, quella che ti prende la mano e quando serve ti viene incontro per fare cose senza senso e andare di testa. E’ come un grande amore ma mascherato un po’ e finche ci starà accanto niente potrà essere perso ma la cosa bella è che la gioia si moltiplica e il dolore si divide se c’è accanto a noi la complicità di un amico. Un amico che vive in simbiosi con il tuo cuore e con la tua mente. Il tempo passa in fretta ma un amico sta lì vicino a te tra un segreto e l’altro anche quando tutti gli amori passano. L’amico ti dice tutto in faccia a costo di farti arrabbiare. In poche parole un amico deve essere se stesso perché “accettarsi” è il verbo principale per costruire qualcosa di grande e andare avanti contro tutto e tutti in quanto l’amicizia non è come il tempo perché quella vera non passa mai.
Scritto da Gallè Irene, Istituto Einaudi Serra San Bruno, classe II B, A.F.M. ( Articolo a cura della professoressa Clara Grillo)