L’ Assemblea generale delle Nazioni Unite ha istituito il 25 Novembre giornata internazionale della violenza contro le donne in seguito all’ assassinio delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie. Al fine di accrescere la consapevolezza al riguardo le Nazioni Unite hanno promosso tante iniziative, aventi come obiettivo finale la sensibilizzazione della società. In Italia solo dal 2005 alcuni centri antiviolenza hanno iniziato a celebrare questa giornata, ma negli ultimi anni numerose istituzioni la festeggiano attraverso iniziative politiche e culturali. Sembra proprio che la violenza sia parte integrante degli esseri viventi con la differenza che l’uomo è una creatura dotata d’intelligenza mentre le bestie agiscono guidate dal loro istinto; l’uomo opera in piena libertà e conoscenza, tranne in quei particolarissimi casi in cui non ha la capacità d’ intendere e di volere, l’animale dà libero sfogo alla sua natura. Riflettendo su tutto ciò giungiamo alla conclusione che mentre le bestie non sono crudeli perché uccidono le loro prede solo per necessità vitali, l’uomo è capace di compiere tranquillamente ed in modo sprezzante le più grandi atrocità sia a livello individuale che collettivo. Nonostante l’antico detto “la storia è maestra di vita”, gli uomini continuano di frequente a ripetere gli stessi clamorosi errori, solo per avere il predominio sui popoli o sulle donne. Oggi, in Italia e nel mondo, c’è anche una maggiore coscienza femminile, ma troppo frequentemente gli episodi di violenza non sono segnalati per paura o scarsa consapevolezza. Al giorno d’oggi la violenza domestica è più diffusa di quanto si pensi. A mio parere serve una rivoluzione culturale. Bisogna sensibilizzare tutti a partire dalle scuole, anche celebrando questa giornata che dovrà essere colma di eventi e di manifestazioni per scalfire le coscienze. Il migliore augurio che posso fare alla società è che ogni giorno sia la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Scritto da Pirrò Rosalba, Istituto Einaudi Serra San Bruno, classe V B, A.F.M. ( Articolo a cura della professoressa Clara Grillo)