Voler scrivere di Serra San Bruno, quando vi sono infiniti testi di prestigiosi autori che hanno descritto e cantato in lingua o in vernacolo le bellezze che circondano questa perla della Calabria incastonata tra faggi, castagni e abeti secolari, sarebbe certamente presunzione, così come elencare i tanti personaggi che l’hanno abitata fin dall’antichità e che l’hanno resa nel tempo sempre più grande e amata, dai suoi abitanti e da chi ha avuto la possibilità di visitarla e di portarne nel cuore il ricordo, ma anche da chi ne è lontano e non sempre per scelta. Ogni secolo ha dato i suoi natali a scrittori, scultori, giornalisti, musicisti e poeti e ad un poeta, Giacinto Damiani che mi ha inviato il suo libro “?? Pinsati?? Manca un…piede” così voglio rispondere per ringraziarlo del suo dono.
“Con molto piacere ho ricevuto il tuo piccolo ma interessantissimo libro, così ricco di insegnamenti velati da simpatica ironia. La dedica riassume senza tante elocubrazioni mentali, l’intento, non tanto di “fustigare” il sistema, quanto almeno di sottolinearne le pecche nel quale continua a persistere e nelle quali i politici come squali continuano ancora oggi a nuotare, quei politici “ troppo ladri e i fannulloni” che da troppo tempo ci hanno privato di molti dei nostri diritti e privare un cittadino dei diritti significa togliere allo Stato il sostegno sul quale si regge, quel piede che manca, appunto, al “trippedi”. Il richiamo all’assenteismo, eterna piaga che nasce dalla pigrizia e dallo sconforto verso un sistema nel quale non si ha fiducia ma anche dalla colpevole sensazione che poi alla fin fine…tutto s’accomoda. Mimmo Stirparo nella sua presentazione scrive “..delle bellezze naturali ed architettoniche che il buon Dio ha voluto regalare a La Serra…” e in verità quante bellezze e tesori possiede la terra di Calabria ma La Serra ha certamente qualcosa in più delle bellezze del paesaggio: ha una Pro Loco attenta alla cultura; sarà per la protezione di San Bruno o quella dei tanti poeti che l’hanno attraversata e che non dimenticano come solo nell’unione è possibile costruire una cultura che valichi i confini della Serra. Ecco perché questa raccolta così personale, ricca di ricordi e di memoria che si vuole continuare a tramandare, meriterebbe di essere tenuta sempre presente, diffusa nelle scuole affinché le giovani generazioni non dimentichino le origini, la cultura del territorio, ristabilire la cultura del diritto per continuare a rinnovare quel legame di appartenenza al territorio che cresce solo se i cittadini crescono con lui.”