Una domanda sulla quale ci s’interroga e che viene più volte rivolta cercando una risposta che possa essere esaustiva o quanto meno, soddisfacente. Tante definizioni sono state date nel corso dei secoli…ma anche nella nostra epoca torna insistentemente, in attesa di una definizione che possa abbracciare, e non metaforicamente, questa figura oggi quanto mai complessa, che si immagina privilegiata, dotata di virtù o meriti particolari, quasi fosse necessaria, ed elemento di vita, una risposta che riveli finalmente chi sia questo essere quasi misterioso, avvolto in una nube dalla quale fa piovere sui poveri mortali le sue gocce di canto. Afferma Aldo Scaglia “ il poeta è un tappeto vermiglio che si distende nel cielo”…ma questa è una licenza poetica che non risponde alla domanda che ci siamo posti e spesso la poesia viene accomunata al poeta quasi fosse un prolungamento di sé…la Merini scriveva ai giovani “…amate i poeti. /Essi hanno vangato per voi la terra/per tanti anni, non per costruivi tombe,/o simulacri, ma altari…”, ma non ci dice ancora chi sia il poeta ma solo come, quando e perché scrivono come ben ci dice nella sua “ I poeti lavorano di notte “. E quindi non riceviamo ancora risposta alla nostra domanda: Chi è il poeta?.
Come in ogni epoca, anche oggi vi è una grande fioritura di poeti; pagine e pagine dettate da buoni sentimenti per contrastare il dilagare dell’indifferenza e della violenza; non poemi ma attraverso un linguaggio spesso breve, si dedicano versi all’amore, alla natura, agli affetti, al dolore o alla felicità, alla vita e alla morte, tutto l’agire che rientra nella sfera umana cercando di sondarne gli abissi più intimi. Club, Associazioni, Circoli Culturali, Concorsi di Poesia fioriscono ogni dove: non vi è un solo mese dell’anno che sia abbandonato a se stesso e non veda invece la scadenza di più concorsi letterari dedicati a questo o quel poeta o personaggio appartenente al panorama letterario o culturale o in memoria di qualche caro scomparso. Non si smette di scrivere ma s’invoglia a scrivere e ogni frase, ogni rigo oggi è considerato poesia: che sia nata dal cuore, ispirata da un evento o da un sentimento, da un ricordo o da un rimpianto, da una gioia improvvisa o da un dolore profondo, ogni frase è ritenuta e spesso lo è, poesia, sia da chi scrive che dal lettore perché non importa la forma, lo stile, la metrica ma le parole che danno assonanza ad ogni frase trascritta su un foglio. I poeti sono i Custodi della Storia che con il Primo Salmo hanno scritto la prima poesia, i Custodi delle tradizioni di un popolo, i Viaggiatori che hanno solcato i mari e scalato le vette più alte mostrandoci la bellezza e l’orrore dei mondi ultraterreni, i Custodi della libertà, quella libertà che traspare in ogni verso quando vola alto, libero dalle costrizioni terrene, libero di cantare per eternare la bellezza che intorno come dono ci circonda, libero di cantare ancora il dolore che le tragedie umane opprimono il suo cuore, libero di cantare l’Amore, l’eterno motore “ “che move il sole e l’altre stelle” .
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