Luglio ha il profumo dell’origano raccolto nelle campagne più nascoste, quelle più lontane dal paese. Vedevi le piccole chiome affiorare per caso tra rovi e cespugli. Le mamme avevano quasi sempre i loro posticini segreti come accadeva coi funghi in autunno…che bello andar dietro e cercare di fare anche noi i nostri mazzolini profumati! Qualcuno da ragazzo ci andava apposta per poter fare qualche gruzzoletto per la festa di San Rocco, andandolo a vendere ai vicini anziani o alle signore che in campagna non ci andavano quasi mai…Quel profumo che s’attaccava alle mani e restava per tutto il giorno anche se ti lavavi di continuo. I mazzetti legati, venivano messi a testa in giù ad essiccare lontani dal sole per non farlo annerire e una volta a puntino veniva richiuso in un sacchetto di carta o meglio sbriciolato dai rametti ormai secchi e conservato in barattoli di vetro. Che profumo ogni volta che veniva aperto! L’estate sembrava ritornare ogni volta e travolgere tutto col suo sapore e colore!
Guai a raccoglierlo dopo luglio. Non portava bene… Almeno era un’usanza, una diceria paesana che se si poteva era meglio evitare…non sia mai…
In verità ad agosto l’origano era ormai sfiorito e le corolline erano tutte innevate di minuscoli fiorellini bianchi. Forse da questo derivava la diceria.
Nonostante tutto, in tutte le case, l’origano fresco non mancava mai. Raccolto di proprio pugno, comprato o regalato, arrivava sempre.
E non solo! Viaggiava pure! Viaggi per il nord e per l’estero. Il profumo dell’origano calabrese inondava l’Italia da una punta all’altra.
Mi chiedo se c’è ancora qualcuno che gira per i “timpuni” a cercar verdi corolle…chissà, sicuramente sì.
Certo in tutti i supermercati del mondo o anche nella più piccola botteguccia di paese l’origano lo trovi già pulito e confezionato, ma vuoi mettere il suo profumo quando lo apri, con quello raccolto dalle tue mani?
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