Al poeta di origini serresi il riconoscimento alla 1^ Edizione del Premio Internazionale di Poesia “Mastro Bruno cerca discepoli nel mondo”
A Bruno Albino De Raffaele, crotonese ma originario di Serra San Bruno, la targa “Museo della Certosa”. Gli è stata assegnata, nei giorni scorsi, nell’ambito della cerimonia di premiazione dei vincitori della 1^ Edizione del Premio Internazionale di Poesia “Mastro Bruno cerca discepoli nel mondo” ideato ed organizzato dall’omonimo Comitato Civico della città bruniana presieduto da Giacinto Damiani, per ricordare e rivalutare l’uomo e il poeta-scalpellino serrese oggi voce della Treccani. Il prestigioso riconoscimento è per la lirica:
Mirabile Calabria
Si perde lo sguardo
incantato tra il verde
un profondo respiro di gioia
si ripete seguendo instancabile
la brezza marina.
Un canto antico
una danza in costume
mi ridona la freschezza
di un tempo trascorso
tra le braccia di mia madre.
La tristezza mi assale
per un attimo
credo di aver perso
quel tempo a me caro
ma…respirando
il profumo della terra mia
mi sento felice
e mentre percorro la strada
un brivido di stupore
mi sfiora l’anima.
Con la seguente motivazione :“Si perde lo sguardo/incantato tra il verde/un profondo respiro di gioia…Versi limpidi, intensi e colmi di suggestione emotiva che comunicano sentimento e bellezza, religiosità e contemplazione verso una terra antica e nobile.”
Già negli anni scorsi altri premi di gran vaglia e tra i tanti ricordiamo: per la poesia “Fragile cuore”, inserita nel volume antologico “Parole d’amore” e premiata alla 1^ Edizione del “Premio San Valentino” promosso dall’Editore Vincenzo Ursini(2017) in collaborazione con l’Anvos (Associazione Nazionale di Volontariato Sociale) e con l’Accademia dei Bronzi; un 3° posto al Concorso letterario “Il Natale (2017) promosso dall’Associazione Archeoclub d’Italia di Patti (ME) dove la lirica premiata “Preghiera” è stata ospitata nell’Agenda poetica 2018 edita dalla Montalbano Edizioni; nell’anno 2018 la Menzione d’onore alla 1^ Edizione del Premio “Residenze Gregoriane” di Tivoli; nello stesso anno Targa di Merito al Premio Alda Merini dellell’Accademia dei Bronzi di Catanzaro e al Concorso “Giornata Mondiale della Poesia” delle Edizioni Aletti di Giodonia.
Tutto l’itinerario poetico dell’amico Bruno comunica bellezza, contemplazione, tanta vita e tante emozioni, ci offre un verseggiare molto raffinato, ma non accademicamente ricercato, semplice con le sue riflessioni, le sue ansie e i suoi fremiti di giustizia e di speranza.
Piace ripetermi nel dire che nei suoi versi risalta tutta la meraviglia della parola, della libertà, dell’amore, della poesia. In questa meraviglia, il verso lo leggiamo lieve, senza arcaismi e termini forbiti perché De Raffaele è consapevole che la poesia autentica è fatta di risonanze e trasfigurazioni dove la parola non suggerisce ma racconta.
Insomma par che sia stato profetico l’incontro con Sharo Gambino nel 2000 il quale successivamente indirizzò all’amico Bruno queste considerazioni augurali anche per chi scrive questa nota: “Caro Sig. De Raffaele, le vostre poesie mi dicono che avete un animo bisognoso di tenerezza. Ho indicato là dove credo bisognerebbe mutare qualcosa. Mimmo Stirparo avrà modo di presentarvi la raccolta mettendo in risalto le vostre qualità umane che dai versi traspaiono tutte.” Ancora la raccolta risulta inedita perché l’autore è alquanto riservato e però meriterebbe la giusta divulgazione. Al postutto la poetica del crotoniate – serrese ci viene offerta come piena di vita, di situazioni vissute, di esperienze irripetibili, di sentimenti, di contraddizioni, di sofferta partecipazione, di luminosa speranza, di fiduciosa possibilità di realizzare uno stile di vita, che non si consuma in un arido isolamento, ma trova il modo di perpetuarsi in una classicità universale, che è lo spirito delle grandi aspirazioni umane, della letteratura umanistica e della poesia di tutti tempi.