Con un titolo ad effetto, una mezza allocuzione del Vangelo e il Covid-19 che incalza, ho pensato di scrivere brevemente sulla paura che incute la Morte nell’essere umano, evocata alla grande da questa nuova pandemia nell’era ‘tecnologica’. Personalmente penso che nessuno scaglierebbe la prima pietra perché anche se non ci pensiamo o cambiamo discorso ogni qualvolta si parli di Essa, abbiamo sempre paura perché rimane pur sempre un enigma per l’uomo razionale e al contrario, un problema quasi risolto per l’uomo religioso. Quest’ultimo aiutato dalla fede e senza troppo approfondire, afferma convinto senza l’onere della prova, che esiste un’altra vita migliore insieme a Dio, mentre per il primo rimane un pensiero angosciante non poter dimostrare scientificamente il poi. A favore o a sfavore di questa tematica escatologica sono stati spesi milioni di parole, ma le posizioni rimangono circoscritte a quelle sopra enunciate; tale stato di cose provoca di conseguenza nell’uomo medio razionale, una condizione di prostrazione psichica contro la rassegnazione di non poter evitare quello che nessun essere umano ha evitato. La strage di esseri umani che sta causando il Coronavirus in modo così virulento e illogico sveglia nella totalità di noi, quel tarlo dormiente della paura che inizia a rodere il nostro cervello e si propaga in maniera esponenziale divenendo panico generale – alimentato ancor di più minuto per minuto – dall’azione massiccia dei mass media e dalla comunicazione telematica. Ogni dottore, professore e “professorino” dicono la loro su questa pandemia, attraverso le emittenti pubbliche e private, abbondano le “fake news” ( notizie false ) e le comunicazioni distolte e contradittorie si accavallano, si intersecano e si sovrappongono disorientando le famiglie italiane. In questo contesto ancora una volta primeggia ed emerge l’egoismo umano, che si manifesta attraverso la salvaguardia esasperata della propria salute ed incolumità personale. Quando si avvicina qualcuno abbiamo la falsa percezione che potrebbe essere un potenziale infettato. Ma a parte i morti, i sofferenti e l’economia che arranca, il dispiacere diviene rabbia nel percepire lo sciacallaggio politico, economico e personale. Approfittare di questo momento grave e serio per evidenziare gli errori e le difficoltà di questo e di quello; vendere i beni essenziali che servono per frenare la nota epidemia portando i costi alle stelle, “succhiare” il sangue allo Stato di chi non avrebbe bisogno del suo aiuto a scapito di più deboli. Ciò significa toccare il fondo della pochezza e dell’alienazione umana.
Alla fine di questa potente pandemia, come sempre nella storia dell’uomo, “i due contendenti” vanteranno i propri meriti: da una parte la religione affermerà che grazie alle preghiere finalmente l’epidemia è stata sconfitta! La scienza al contrario, dimostrerà che dopo tanti studi ed esperimenti tutto è finito con la scoperta dei giusti rimedi! Ma dobbiamo constatare che “nell’intanto” nulla è stato tanto efficace da evitare migliaia di morti oltre lo scoppio di una bomba sociale ed economica che ha aumentato la povertà e diminuito il benessere. Probabilmente esiste un “terzo incomodo”, chiamiamolo per comodità di trattazione “un’Entità Superiore”, che possiede un potere immane, perché interviene o prima o dopo nelle vicende umane attraverso la Natura, per placarne o allentarne gli eccessi dei vizi e dei difetti che superano un certo limite e per rammentarci che noi non siamo niente di fronte alla Morte che rimane il “poi” per i credenti e il nulla per i miscredenti. Fra cinque miliardi di anni si spegnerà il sole e sparirà l’umano sulla terra. Dove saremo noi e le generazioni passate e future? Senza poter rispondere a queste domande supreme, è più saggio vivere alla giornata, pensando a un bel pranzo, ad una bella passeggiata ed a una bella dormita.
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