L’atteggiamento della poetessa di Acquaro è ricco di passione, di tenerezze, di abbandoni nella ricerca delle sue radici.
“Non sono poeta/ che canta l’amore/ che ascolta il silenzio/ pregando alla luna./Non sono poeta che/si perde nell’orizzonte/vagando nell’infinito./Non cerco speranze/perdute e ricordi svaniti./Non sono autrice di versi inventati/presto scordati/lasciati in giro/da penne consumate/su fogli ingialliti./Sono messaggera di/note dal cuore/che osserva nascosto/quel che la vita muove./Sarò poeta quel giorno/in cui il silenzio assordante/tacerà per sempre/in un sogno nascente.”
Sono questi i versi tratti dalla lirica Non sono poeta che a me piace vedere comeil lirico, commovente ed intrigante incipit di una ricca silloge poetica cui darei il titolo Messaggi d’amore in un sogno nascente.”
È il lavoro di una poetessa, sì una vera poetessa, profondamente impegnata, che ha fede in
quel che dice e scrive, che ha tanta voglia di comunicare con l’altro, con l’altra sè stessa, per capirsi più che per farsi capire, per chiarire a sé stessa i tumulti interiori che le vagano attorno.
Leggiamo insieme la lirica Lontana dal mondo laddove la Nostra scrive: “Non m’appartiene/questo tempo/di carta ingiallita/dove burattini/senz’anima/danzano fiacchi e/marionette stanche/tirano sdruciti fili./ Mondo di cartapesta…/Anelo silenzi di/caverne nascoste…/Non m’appartiene questo mondo…/Non è mio questo mondo/di maschere scolorite…/.
Questi struggenti versi e i tanti altri frutto di componimenti poetici, in parte ancora inediti, sono riflessioni, desideri, messaggi, preghiere. Insomma un itinerario non banale piuttosto rivelatore di un animo forte che vuol dare significato autentico all’esistenza, che è fatto a pure di delusioni e di sconfitte, di contrasti.
I versi della nostra poetessa “non sono parole,/sono pensieri/del cuore,/silenzi e tormenti/dell’anima inquieta…/(Le parole che non ti ho mai detto)
Quest’anima inquieta, pensosa, delicata e sensibile èAnna Maria Chiapparo del piccolo borgo antico di Acquaro, nelle Serre vibonesi, ma trapiantata da anni a Siracusa e allo stesso tempo serrese a pieno titolo essendovi vissuta per qualche tempo ed essendosi sposata nella chiesetta del Santuario Regionale di Santa Maria del Bosco, a me molto cara, come ci ricorda la stessa. Scrive da sempre ma solo da pochi anni è uscita allo scoperto, rifuggendo la timidezza, come la stessa si confessa. In questi anni ha riscosso numerosi e prestigiosi riconoscimenti, quali, tra i tanti altri, “Aretusa terzo millennio”,e “L’ora della poesia” entrambi di Siracusa, “Il Federiciano” dell’Editrice Aletti. Molte sue poesie sono antologizzate e presenti in audio libri per non vedenti e sillogi on line.
Sfogliando le pagine di questa intrigante silloge se ne ricava un intreccio di versi vibranti d’amore, intrisi di realtà palpitante, venati da un eloquente evidenziare l’eterno, edificante ed affettivo rapporto d’amore filiale come ricordato nella lirica A mia madre della quale ricorda le mani “piccole,rugose/mai imbellettate./Mani operose che/non sapevano oziare./Lo sguardo sale e/rivedo il tuo sorriso/assorto nelle rughe/delicato nel sorriso/triste nel rimpianto…”
E non solo. Tutto l’atteggiamento poetico della poetessa di Acquaro è ricco di passione, di tenerezze, di abbandoni nella ricerca delle sue radici come nella lirica Sogno dove “Rivedo gli anneriti muri/scorticati dal tempo e/un velo di tristezza tutto copre…/Io bambina sono laggiù/sotto il lampione nelle sere d’estate/seduta ad ascoltare racconti antichi…”
Anna Maria ci regala una silloge vasta e poliedrica senza cadere nel qualunquismo sentimentale o razionaleggiante; pur padrona della parola non si narcisizza per il suo saper poetare, non risulta banale quando parla del suo essere donna.
Al postutto, posso serenamente affermare che su tutte le liriche presenti in questa raccolta la Chiapparo riesce a infondere una disposizione d’animo ammirevolmente serena, aspetto molto raro nella nostra epoca travagliata da incertezze e falsi miti. Il tutto sollecita ad una piacevole lettura.
