Il poeta serrese ha costruito una poesia che ci invita a meditare e a testimoniare nella centralità dell’uomo nella storia e nell’amore della vita.
Preghiera
Nasci
Ti aspettiamo
i cuori sono pronti
anche se i pensieri lontani,
lontani nell’ombra
dei falsi idoli terreni
lontani nelle trincee
di paura, nei volti
di bimbi spenti di fame.
Nasci
la Tua luce sia speranza
i Tuoi gemiti
siano fiori di pace
le tue mani
siano
pane per chi soffre.
Nasci
Noi Ti aspettiamo.
Lo avevamo lasciato, nel febbraio di quest’anno, con un prestigioso riconoscimento di merito, per la poesia “Fragile cuore”, alla 1^ Edizione del “Premio San Valentino” promosso dall’Editore Vincenzo Ursini i collaborazione con l’Anvos (Associazione Nazionale di Volontariato Sociale) e con l’Accademia dei Bronzi di Catanzaro presieduta dal prof. Giovanni Battista Scalise. La stessa poesia premiata è stata, inoltre, ospitata, assieme ad altri 182 opere, nel volume antologico “Parole d’amore”. Orbene, il nostro Bruno Albino De Raffaele, di origini serresi, chè di lui che stiamo dicendo, con i versi su riportati della lirica Preghiera ha riscosso un altro successo di grande rilievo: il 3° posto al Concorso letterario “Il Natale” promosso dall’Associazione Archeoclub d’Italia di Patti (ME) dove, il prossimo 7 gennaio, avverrà la cerimonia di premiazione. Inoltre la sua poesia verrà inserita nell’Agenda poetica 2018 edita dalla Montalbano Edizioni di Patti.
Preghiera è poesia che comunica bellezza, contemplazione, tanta vita e tante emozioni. Ancora una volta, l’amico Bruno, ci offre un verseggiare molto raffinato, ma non accademicamente ricercato, tanto tanto umano, semplice, quasi infantile, con le sue riflessioni, le sue ansie e i suoi fremiti di giustizia e di speranza. Particolarmente in questa lirica, dalle suggestioni natalizie, De Raffaele esprime un linguaggio elegante e coinvolgente nel quale si evidenzia la molteplicità degli stati emozionali, le paure, i gemiti, i fiori di pace, il pane per chi soffre. Qui sta tutta la meraviglia della parola, della libertà, dell’amore, della poesia. In questa meraviglia, il verso lo leggiamo lieve, senza arcaismi e termini forbiti perché De Raffaele è consapevole che la poesia autentica è fatta di risonanze e trasfigurazioni dove la parola non suggerisce ma racconta e descrive anche. Ed è su questo verseggiare che il poeta serrese ha costruito questa lirica, come le tante altre, che ci invita a meditare e a testimoniare nella centralità dell’uomo nella storia e nell’amore della vita.