Una selezione di poeti e artisti voluta dall’Accademia dei Bronzi e dall’Editore Ursini di Catanzaro come efficace mezzo di diffusione
A conferma della bontà delle operazioni culturali ideate ed organizzate dall’Accademia dei Bronzi, presieduta dall’infaticabile promotore culturale prof. Giovanni Battista Scalise e dall’Editore Vincenzo Ursini di Catanzaro, siamo arrivati alla VII edizione, del “Calendario di Arte e Poesia” che ospita ogni anno una selezione di poeti e artisti della tela e del pennello che si sono distinti per qualità e fedeltà nei vari concorsi culturali promossi e soprattutto nell’ormai più che famoso “Premio Alda Merini”.
Per i promotori il Calendario, oggetto di questa nota, vuole “rappresentare indubbiamente per tanti artisti e poeti un efficace mezzo di diffusione delle loro opere perché viene distribuito gratuitamente all’interno delle scuole che ne fanno esplicita richiesta.” Per l’Edizione 2018 sono stati selezionati ben 51 poesie di altrettanto autori di ogni parte d’Italia che saranno corredate da 21 opere pittoriche, che “accompagneranno per 365 giorni il vivere quotidiano di coloro che all’arte e alla poesie dedicano parte del tempo libero” e tra queste anche la tela “Scorcio di Catanzaro” del nostro Giuseppe Galati di Acquaro premiato con la Targa “Arte Spazio”. “Insomma, scrive l’Editore Vincenzo Ursini, “ arte e poesia si confermano come un accostamento certamente vincente, soprattutto per quanto attiene le proposte messe in campo come tappa significativa per artisti e poeti, ma soprattutto per coloro che vogliono approfondire i nuovi percorsi culturali”. Tra i poeti protagonisti del Calendario non potevano mancare, per la comprovata bontà delle loro opere, nostre vecchie conoscenze ospitate, a pieno titolo, nella fortunata Pagina della Poesia della Rivista Santa Maria del Bosco di Serra San Bruno. Si tratta dei serresi, ma residenti, rispettivamente, a Catanzaro e a Breda di Piave, Bruna Marino e Bruno Agostino Tassone, di Mimmo Nardo nativo di Sorianello e residente a Vibo Valentia e della lombarda, ma adottata da Sellia Marina, e nostra collaboratrice, Caterina Tagliani. Bruna Marino con la lirica “Profumo di zagare” perché, questa la motivazione, “ Il profumo delle zagare pervade tutta la lirica incentrata sulla descrizione di un paesaggio dove il sole appena sveglio domina l’orizzonte colorando il mare che sembra svegliarsi sotto la sua luce, diffondendo una sensazione di felicità che pervade l’animo della poetessa. Mimmo Nardo per la poesia “Figlia del Tuo Figlio” perché “Strofa di incalzanti rime baciate per lodare la Benedetta fra le donne, della quale il poeta esalta quel fiat incondizionato che la rese Madre di Dio e Datrice di Luce agli uomini. Con semplicità induce i lettori ad immergersi nel mistero dell’Incarnazione del Verbo divino – mistero d’amore che fa sussultare di gioia quanti ne sono stati visitati.” Caterina Tagliani con “Agosto infuocato” come Versi di elegante liricità in cui la voce cadono, sparsa nel componimento, imprime un senso di caducità che investe i sogni, le stagioni, la vita, ma non la poesia che sgorga come forza inarrestabile, come necessità dell’anima che non si lascia sfuggire il verso. E l’ispirazione si fa sudore, gocce di un Agosto infuocato, gocce di un cuore che arde dal desiderio di fermare sul foglio tutto ciò che passa.” Bruno Agostino Tassone con “L’attesa del dono” perché “Quando la vita non regala più i suoi colori e oscilla tra reale ed ideale, l’angoscia diviene compagna di viaggio del poeta che, a fronte di un io disintegrato – il proprio – non si arrende e spera ancora che il dono, carico di mistero, possa cambiarne la sorte. L’angoscia del poeta, quella dell’uomo di tutti i tempi – uomo che non trova certezze se non nella febbre dell’attesa.”
A ben vedere, nella poesia dei nostri quattro amici tutto è semplice. Semplice e immediato perché ci offrono sentimenti ed emozioni di pace, d’amore e di fede come ricco e vivificante vissuto che è il loro filo conduttore comune. È un tipo di poesia fresca, refrattaria alle mode del tempo, seppur legata ad un impegno personale, che si slarga poi a motivi ed esiti universali. La presentazione del Calendari avverrà il prossimo 10 dicembre nella Sala delle Culture di Tiriolo.
Leggiamoli insieme i versi dei nostri amici:
Profumo di zagare
Fa capolino il sole
all’orizzonte.
Tinge di rosso il mare
appena sveglio
e inonda di sereno
i miei pensieri
mentre nell’aria
si alza profumo di zagare
e verso il cielo corre.
Profumo di zagare
che agrumi ricorda
e d’amore corona. (Bruna Marino)
Figlia del Tuo Figlio
Benedetta fra le donne sei Tu
per il sì detto a Gesù.
Non conosci ancora il destino
ma ci hai dato il Divin Bambino.
Quell’atto d’Amore all’invito
è un dono che hai partorito
dal Tuo Cuore Immacolato
e dal ventre senza peccato.
Ancora ci doni tanto Amore
ci porti Cristo Signore:
Colui che Ti ha generato
e poi in Te si è Incarnato.
Benedetta fra le donne Maria
Madre di Gesù e Madre mia. (Mimmo Nardo)
Agosto infuocato!
Cade la sera e quasi d’improvviso
la penna afferri e come furia scrivi
perché non sfugga il verso che veloce
t’afferra e stendi insieme a quella che stringi
fra le dita e il labbro mordi
ove il sudore è fermo e salato il sapore
che dalla fronte al mento scorre…
Agosto infuocato! Cadono mille stelle
come neve dove sui monti reca refrigerio,
cadono come il fuoco quando smorza
faville e il vento in ciel disperde le scintille.
Cadono i sogni quando ogni sera
chiuderla non la puoi con la preghiera,
cadon disfatti trascinando primavere
né saprai mai se li raccoglierai
o se mentre passi li calpesterai. ( Caterina Tagliani)
L’attesa del dono
Costretto ad una vita in bianco e nero
Ch’appare come un gioco d’altalena,
or volo nello slancio di promesse,
or piombo tramortito dal reale.
Vivo l’angoscia dell’attesa
Nella notte più lunga ed infernale.
Implacabile, il tempo s’arresta,
mi strapazza ed infine mi strozza.
Barcollo, smarrito e disperato;
aggrovigliate son le viscere,
l’IO disintegrato.
E tremo, e temo ancora
di sciupar la mia vita
nella febbrile ansia dell’attesa.
Ma, aspetto che al calar di questa notte,
grazie al “dono” cambi la mia sorte,
ammirar coi “nuovi” occhi luna e stelle,
goder delle bellezze del creato,
scordar di questa notte i cupi umori,
riempire la mia vita di colori. (Bruno Agostino Tassone)