La nostra collaboratrice peremiata a Firenze per la sua capacità di colloquio, di incontro, sui fili di un rapporto confidenziale, umano, mai precario, mai banale e la capacità si estrinseca nel bisogno di donare intensamente tutta la piena dei sentimenti che vivono ed urgono dentro.
Si vuole a volte rimembrare viaggi
che pensavi senza data e senza meta,
quei viaggi immaginati senza un giorno
che avesse già previsto anche il ritorno.
Un viaggio sopra un mare sconfinato
sopra una vela gonfia per il vento
e gli spruzzi dell’acqua sulla fronte
asciuga il sole quando il sole splende.
Un viaggio dove l’alba mai finisce
una partenza da mettere in cornice!
Se cerchi un posto nella tua memoria
trovi dei luoghi che ti sono cari.
Rampe di scale sempre da salire,
balconi che s’affacciano sul mare,
un orologio che non suola l’ore…
Quello era il viaggio che volevi fare!
La poesia di Caterina Tagliani conquista Firenze. E scusate se è poco! Già, perché, nella Città di Dante, alla nostra collaboratrice, che non ha bisogno di presentazione se non che, giusto per ricordarlo, sia stata, nel settembre scorso, validissima giurata al Premio Letterario “Mastro Bruno cerca discepoli nel mondo” di Serra San Bruno, le è stata assegnata la palma d’oro per la poesia sopra riportata titolata “Viaggi immaginati” e scritta nel 2010 in occasione della prolusione nello stesso anno accademico del Master in Bioetica e Sessuologia all’Istituto San Tommaso di Messina. Nei giorni scorsi, infatti, l’amica Caterina ha riscosso il prestigioso riconoscimento, col 1° posto in assoluto, al Premio ”Città del Giglio 2018” a tema “Il viaggio”, organizzato dall’Accademia “Vittorio Alfieri” del capoluogo toscano.
Non posso fare a meno di ripetere quel che ho scritto in altre circostanze. Nei versi della Tagliani tutto è semplice e colorato. Tutto è immediato e chiaro come sorgente d’acqua. È proprio la freschezza che caratterizza il suo canto lirico perché ella nei frammenti concreti della sua vita costruisce e scopre le sue emozioni: passato e presente, gioie e perplessità, si fondono e diventano il filo conduttore di immagini piacevoli e tanto pregne di forti sensazioni. Le emozioni che anche un viaggio, pur solo immaginato, può suscitare creando amore, un amore che riscopre anche nella delicatezza artistica e nella bellezza di un’opera orafa qual è quella di Michele Affidato di fronte alla quale Caterina non può fare a meno di poetare e pregare con un ritmo calmo, fascinoso ed accattivante con immagini vive e palpitanti.
Il viaggio che diventa poesia di un percorso che ogni uomo prova a tracciare, il viaggio è poesia per chiunque voglia cambiare qualcosa nella propria vita.
“Un viaggio sopra un mare sconfinato/ sopra una vela gonfia per il vento/ e gli spruzzi dell’acqua sulla fronte/ asciuga il sole quando il sole splende.” Il mare, il vento, l’acqua, il sole, tutti elementi vitali della natura, non solo in un viaggio, ma in tutto il viaggio della vita. È la natura che ci viene offerta nel suo più scoppiettante fulgore, nella varietà dei suoi colori. Non manca il riflesso del cielo col suo azzurro più intenso. Pare quasi di rivivere un profondo messaggio dove l’itinerario, anche quello pensato, immaginato che ti resta scolpito nella memoria, ci affascina per intrinseca gioia d’amore. La poetessa, con versi fascinosi, singolari per capacità fabulatoria, ci mostra la sua conquistata saggezza poetica. Il discorso chiarifica i suoi sentimenti di ricerca e di colloquio. Con questi versi la Tagliani è tutta capacità di colloquio, di incontro, sui fili di un rapporto confidenziale, umano, mai precario, mai banale e la capacità si estrinseca nel bisogno di donare intensamente tutta la pienezza dei sentimenti che vivono ed urgono dentro. C’è, al postutto, una non troppo nascosta tenerezza che si esprime comunque con immagini che sollecitano riflessioni e sollecitazioni sulla nostra condizione umana ed anche ripensamenti.